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Mancano dieci macchinisti
Il vecchio treno va a singhiozzo

La littorina di Sistemi Territoriali alla stazione di Isola della Scala
La littorina di Sistemi Territoriali alla stazione di Isola della Scala
La littorina di Sistemi Territoriali alla stazione di Isola della Scala
La littorina di Sistemi Territoriali alla stazione di Isola della Scala

Continue soppressioni di treni e pendolari esasperati lungo la ferrovia Verona-Rovigo: Regione e Sistemi Territoriali corrono ai ripari. Il crescente passaggio di addetti alla conduzione dei convogli dalla società padovana ad altre compagnie, sia pubbliche che private, sta creando parecchi disagi alle decine di persone che, ogni giorno, percorrono i 90 chilometri della tratta ferroviaria, che tocca i centri veronesi di Isola della Scala, Bovolone, Cerea, Legnago, Villa Bartolomea e Castagnaro.

Dal dicembre, infatti, non passa settimana in cui non si registrino ritardi o cancellazioni di corse, spesso comunicate agli utenti quando ormai sono già giunti in stazione. A poco o a nulla, inoltre, servono gli autobus sostitutivi che Sistemi Territoriali riesce a garantire, visto che le trasferte su gomma dilatano i tempi di percorrenza a causa del traffico. L’ultimo inconveniente del genere è accaduto proprio l’altro ieri, quando il treno delle 17.56, in partenza dalla stazione scaligera di Porta Nuova e diretto ad Isola della Scala e nel Rodigino, è stato cancellato senza alcuna spiegazione, per essere sostituito da un autobus.

Sistemi Territoriali, già dalla fine del 2016, risente della riduzione di organico, che in origine contava 50 macchinisti: ai primi tre che hanno effettuato il passaggio a Trenitalia se ne sono poi aggiunti altri sette che hanno scelto compagnie private specializzate nei trasporti merci. Di conseguenza, per la società padovana non è stato facile garantire la copertura di tutti i turni di lavoro, a causa anche dei tempi ridotti con cui l’assenza del macchinista, specie per questioni di salute, viene notificata all’azienda. Di fronte a questa situazione, i responsabili della partecipata regionale hanno elaborato le prime soluzioni, che verranno messe in cantiere già dopo Pasqua. «Da martedì 18 aprile», annuncia Gian Michele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali, «modificheremo il quadro organizzativo per ridurre considerevolmente il numero delle soppressioni e dei ritardi. Poi, entro giugno, la riduzione delle corse per il periodo estivo dovrebbe contenere ulteriormente i disservizi. Nel frattempo, stiamo formando 10 nuovi macchinisti i quali, assieme ad altri nuovi addetti, ci consentiranno di riequilibrare e potenziare il personale, per cui per settembre saremo operativi a pieno regime». Gambato, quindi, sottolinea: «I disagi maggiori si sono registrati lungo la tratta fino a Rovigo e sulla Rovigo-Chioggia, data la lunghezza dei tracciati. Noi vogliamo evitare i problemi ai passeggeri, per questo stiamo lavorando per risolvere ogni questione».

Al presidente di Sistemi Territoriali fa eco Elisa De Berti, assessore regionale ai Trasporti: «Le carrozze della Verona-Rovigo in diversi casi sono vecchie, ma l’investimento su nuovi mezzi avverrà in un’ottica di integrazione rotaie-gomma, per questo indiremo un tavolo con l’ente che governa il trasporto pubblico locale, che include Provincia e Comune di Verona». Sulla carenza di macchinisti, l’assessore ammette: «Il mercato non offre, purtroppo, la possibilità di reperire macchinisti disponibili immediatamente. Tanto che come Regione, assieme alla collega Elena Donazzan, abbiamo promosso il primo corso per formare nuovi professionisti e tecnici della mobilità ferroviaria».

Fabio Tomelleri

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