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Le sentinelle volontarie
dei libri unici e antichi
raccolti a Villa Balladoro

Cinque volontari della biblioteca Balladoro FOTO PECORA
Cinque volontari della biblioteca Balladoro FOTO PECORA
Cinque volontari della biblioteca Balladoro FOTO PECORA
Cinque volontari della biblioteca Balladoro FOTO PECORA

Sono le sentinelle della cultura. Se l’archivio Balladoro è protetto, catalogato e consultabile, Povegliano lo deve a loro: ai volontari del gruppo Giovani Povegliano che da anni si occupano, gratuitamente, di ordinarlo, catalogarlo, scoprire documenti preziosi dandone notizia e indicando ai giovani laureandi dove si trovano i documenti per le loro ricerche. Capitanati dalla presidente della biblioteca Matilde Bresciani e col supporto informatico di Riccardo Cavallara (direttore) e Samuele Conti, Gaetano Zanotto, Renzo Perina, Nadia Poletti, Giovanna Serpelloni e Ivo Dolci sono i custodi della storia locale che sarà presto a disposizione anche oltre i confini nazionali.

Ultimo loro sforzo, infatti, è stato quello di far tradurre in inglese, con l’aiuto di Antonio D’Argenio e di Marco Pasa, le indicazioni di quanto è contenuto nell’archivio Balladoro per inserire il testo sul loro sito internet e renderlo consultabile a tutto il mondo: «Sono citati nell’elenco alberi genealogici, testamenti, mappe. La fatica più grossa è stata tradurre i vocaboli desueti e la simbologia», spiega Gaetano Zanotto. «Si trovano le voci di archiviazione e i riferimenti alle 955 cause di passaggi di proprietà. E poi l’indice dei volumi». Chiunque saprà cosa custodisce l’archivio di Arrigo Balladoro (Verona 1872-Povegliano 1927) con tutto il materiale che il conte raccolse in anni di ricerche. Oltre ai documenti contabili antichi della famiglia di commercianti e proprietari terrieri, ci sono opere di letteratura italiana, latina e straniera, sui dialetti e il folklore ma anche di filologia, lingua, storia, viaggi e agraria, letteratura e teatro popolare. Tra i 10mila volumi, 2.400 sono unici, come il primo statuto enologico di Verona, di fine Ottocento. Ci sono lettere, carteggi e chicche letterarie come le poesie di Francesco Cipolla.M.V.A.

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