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La vendetta del cuoco finito in esilio

Roberto Quaiato nella sua vecchia osteria a Marchesino FOTO PECORA
Roberto Quaiato nella sua vecchia osteria a Marchesino FOTO PECORA
Roberto Quaiato nella sua vecchia osteria a Marchesino FOTO PECORA
Roberto Quaiato nella sua vecchia osteria a Marchesino FOTO PECORA

Il concorso gastronomico che viene realizzato da vent’anni per promuovere il piatto tipico di Buttapietra, il risotto con le ciche, è diventato il teatro di una sorta di involontaria vendetta postuma. A vincere la gara, infatti, è stato un ristoratore che ha dovuto lasciare il locale che gestiva da un quarto di secolo in paese, per la precisione nella frazione di Marchesino, perché si suoi clienti non veniva più concesso di parcheggiare nelle vicinanze. È una storia curiosa per i suoi antefatti, per più che per la sua sostanza, quella legata alle premiazioni dell’edizione 2018 del Cuoco d’Oro. È una competizione, questa, che era originariamente riservata ai ristoranti di Buttapietra e che da qualche tempo è stata allargata, consentendo la partecipazione anche a cuochi, e locali, di Comuni vicini, pur mantenendo come caratteristica principale quella di prevedere come piatto principale in concorso la pietanza che è la figlia principale della tradizione culinaria buttapietrina. Un risotto che è condito con pezzetti di carne, in ossequio ad una consuetudine studiata dalle massaie di Buttapietra per evitare sprechi. Fra i partecipanti di quest’anno c’era un cuoco, Roberto Quaiato, che è un habitué del concorso ma che da qualche mese non cucina più a Buttapietra. In estate, infatti, ha abbassato definitivamente le serrande dell’Osteria del Bar Sport, che gestiva da quando era un giovane ristoratore in via San Carlo. Una scelta, la sua, che ha significato la fine della storia di un locale che già da prima che lui lo prendesse in mano era un punto di incontro per la gente di Marchesino, ma che egli spiegava essere stata di fatto obbligata, visto che non c’era più la possibilità di parcheggiare le auto nelle vicinanze dell’esercizio. L’area, infatti, era privata ed è stato impedito la sosta ai veicoli dei clienti dell’osteria. Questo abbandono non ha comunque significato un allontanamento definitivo da Buttapietra. Quaiato, che nel frattempo ha aperto il ristorante Il grappolo a Campagnola di Zevio, è infatti stato invitato lo stesso a partecipare al Cuoco d’Oro. Il concorso è iniziato a settembre in quattro serate in altrettanti ristoranti, tre di Buttapietra più quello dello stesso Quaiato. Proprio l’ex-titolare dell’Osteria del Bar sport ha alla fine fatto man bassa, conquistando tutti e tre i premi previsti. Sia quello per il miglior risotto con le ciche, che quello per il primo piatto della casa che il titolo di Cuoco d’oro. Una vendetta postuma, la sua, anche se va detto che lui il suo trasferimento a Campagnola di Zevio l’ha fatto senza fare nessuna polemica. I premi, che gli sono stati consegnati nel corso di una serata di gala dalla sindaca Sara Moretto e dai rappresentanti della Pro Loco, li ha accettati di buon cuore. •

Luca Fiorin

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