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La testa di Sant’Andrea a posto
Mancava sulla statua da 5 anni

La testa della statuaLa statua di Sant’Andrea vicino al Fontanin nel territorio di Villafranca FOTO PECORA
La testa della statuaLa statua di Sant’Andrea vicino al Fontanin nel territorio di Villafranca FOTO PECORA
La testa della statuaLa statua di Sant’Andrea vicino al Fontanin nel territorio di Villafranca FOTO PECORA
La testa della statuaLa statua di Sant’Andrea vicino al Fontanin nel territorio di Villafranca FOTO PECORA

Sant’Andrea ha riavuto la sua testa. Sono passati anni da quando l’antica statua in tufo all omonima fossa a Villafranca, poco distante dalle risorgive del Fontanin, nella campagna al confine con Povegliano, era rimasta acefala. Ora il Comune ha provveduto a sistemarla ricollocandole sulle spalle il capo caduto cinque anni fa, consegnato da alcuni volontari di Povegliano alla polizia municipale di Villafranca che l’aveva riposto nel magazzino dove è rimasto finché non è stato riposto sul collo del santo.

«È un intervento che dovevamo fare da tempo e che non abbiamo potuto concludere non per negligenza, ma per una serie di motivi», spiega il sindaco Mario Faccioli. «Oggi è sistemata e siamo ancora più contenti perché di lì passa la nuova ciclabile delle Risorgive e tutti potranno vedere la statua».

La ciclabile collega San Giovanni Lupatoto a Valeggio e sarà inaugurata il 9 ottobre. Passa per le campagne tra Povegliano e Villafranca proprio vicino al Fontanin e alla fossa di Sant’Andrea dove dimora l’antica statua, su una colonna tra cipressi, a testimonianza di epoche lontane. Si pensa infatti che lì sorgesse la chiesa di Sant’Andrea, detta in Umerio per distinguerla dalla pieve di Sommacampagna, santo caro ai franchi e ai longobardi. Luogo di culto tra il IX e il XVI secolo, la cappellina fu eretta nel primo 800 e nell’Alto Medio Evo ricoprì un ruolo di spicco nella zona: era una «baselica» che irradiava l’influenza vescovile su un vasto territorio palustre. La prima citazione del luogo in un atto risale al periodo di Lotario imperatore e del figlio Ludovico, dell’843. Con il venir meno dell’autorità vescovile e la nascita del Borgo Libero, la chiesa perse via via importanza, tanto che in uno scritto su possedimenti vescovili del 1530, è descritta come diroccata e, forse, abbandonato. È probabile che sotto alcune sporgenze del terreno, vista l’ansa che disegna la fossa, vi siano ancora i resti delle fondamenta o di una cripta.

La testa di Sant’Andrea era caduta nell’autunno di cinque anni fa. Una signora lo segnalò ai volontari di Povegliano che consegnarono la testa ai vigili di Villafranca. Essendo postuma, è probabile sia rotolata giù con il logorio del tempo. È, infatti, una riproduzione del restauratore di statue in tufo, Giorgio Gamberoni di Bussolengo, di quasi trent’anni fa. Fu commissionata perché la testa originale era stata bersaglio di vandali che le spararono con una carabina. La statua è invece originale ed è un piccolo gioiello del patrimonio rurale al quale la comunità è affezionata: nel 1986 il cippo fu sistemato e adornato di siepi e pavimentazione. Vi fece un restauro conservativo anche il gruppo podistico dei donatori di sangue San Camillo di Villafranca. Nel 2013, l’allora assessore al patrimonio Luca Zamperini, in risposta al consigliere Massimo D’Alto che chiedeva lumi sulla situazione, aveva assicurato che l’iter per ripristinare la testa era già partito: gli uffici comunali avevano fatto richiesta di preventivo a un restauratore per sapere spese e modalità di restauro da illustrare alla Soprintendenza. Sono passati quattro anni, ma finalmente la storia si chiude

Maria Vittoria Adami

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