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La scomparsa di «Missile», l’ex parà che ha vissuto libero e senza vincoli

Pierluigi Gaspari a una manifestazione degli alpini FOTO AMATO
Pierluigi Gaspari a una manifestazione degli alpini FOTO AMATO
Pierluigi Gaspari a una manifestazione degli alpini FOTO AMATO
Pierluigi Gaspari a una manifestazione degli alpini FOTO AMATO

Ha destato profonda impressione a Vigasio la scomparsa di Pierluigi Gaspari, 65 anni, figura nota in paese con il soprannome di «Missile». Gaspari si è spento all’ospedale di Villafranca dopo una vita da «homeless». A piangerlo, oltre alla moglie Rosanna, i figli Renata e Renato, Luca, il fratello Sergio con Bruna; gli zii, cugini, nipoti ed «i cari amici», come scritto in epigrafe, «Chiara, Bike e Riccardo». Barba lunga, andava in giro per il paese e lo conoscevano tutti, ma era di indole buona e non ha mai fatto del male a nessuno, anzi tutti gli volevano bene. Gaspari è stata una persona che ha fatto una scelta di vita di libertà e non ha mai chiesto nulla alle istituzioni, con grande dignità. «Alcuni anni fa il Comune gli aveva proposto una casa Ater», dice l’assessore al sociale Corrado Merlini, «ma lui ha sempre rifiutato: voleva vivere libero. Viveva a stretto contatto con i suoi compaesani e partecipava alle vicende della comunità». Importante la sua partecipazione nel sodalizio dei paracadutisti. Era un ex parà e alle esequie, celebrate sabato nella chiesa parrocchiale di Vigasio, c’erano decine di rappresentanti di questa associazione che gli hanno voluto rendere omaggio. «Negli ultimi tempi Gaspari soleva portare spesso il labaro dei parà alle varie manifestazioni pubbliche, sia in paese che fuori», conclude Merlini. «È stata una persona buona e di gran cuore. Molti i compaesani che lo aiutavano in vari modi». Anche il mondo dei social ricorda Gaspari, come Samanta Pozzani che scrive: «Il ricordo di Pierluigi io ce l’ho in casa: ha aiutato mio papà a fare il bagno e adesso si troveranno lassù e faranno tante altre cose belle». Mentre Nadia Curinga ha pubblicato il post: «Non lo conoscevo, ma i miei figli che frequentano Vigasio ne parlano come fosse un mito...». A ringraziare tutti per le testimonianze di vicinanza e affetto è la figlia Renata: «Posso solo dire grazie a tutti quelli che hanno partecipato all’ultimo saluto di mio papà, a chi ha fatto tanto per lui. È bello sapere che gli avete voluto bene». •

Valerio Locatelli

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