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La minoranza protesta Va sette volte fuori aula

Il consigliere Enzo Bissa
Il consigliere Enzo Bissa
Il consigliere Enzo Bissa
Il consigliere Enzo Bissa

Singolare protesta messa in atto dalla minoranza nell’ultimo consiglio comunale. Con una dichiarazione prima dell’inizio della seduta, il capogruppo di minoranza del gruppo misto, Enzo Bissa, ha annunciato che con il collega Paolo Brazzarola (ex sindaco) «parteciperemo per quanto ci è possibile alle sedute del consiglio comunale, compatibilmente agli orari di convocazione e a quelli dei consiglieri che lavorano, ma al momento del voto usciremo dal consiglio in segno di protesta». E lo hanno fatto per sette volte. Bissa ha poi aggiunto che tale atteggiamento durerà fino a quando tutti i consiglieri comunali non potranno svolgere il loro ruolo in modo completo. In pratica, i due consiglieri usciti dalla maggioranza contestano al sindaco Nicola Martini «il fatto che continua a negarci il diritto di svolgere il ruolo di minoranza previsto dalla legge, dallo statuto comunale e dal suo regolamento, impedendoci di essere presenti nei consigli dell’Unione, in quelli delle associazioni: Pro loco, Polisportiva e così via». Laconico il commento del sindaco: «Ricordo al consigliere Bissa che deve attenersi agli argomenti all’ordine del giorno». Il consiglio è quindi iniziato con l’approvazione dell’assestamento di bilancio che vede variazioni in entrata e di pari importo in uscita per un totale di 153.000 euro. Approvato anche il Documento unico di programmazione (Dup) 2019-20121 e gli equilibri di bilancio. Approvati anche gli altri punti all’ordine del giorno sempre con l’abbandono della minoranza al momento del voto per poi rientrare per il punto successivo. C’è stata invece una discussione sulla concessione per la costituzione del diritto di superficie per un ripetitore di telefonia mobile per la durata di 25 anni. La somma prevista dalla concessione sarà liquidata in una unica soluzione per un importo pari a 61mila euro. Sostiene Paolo Brazzarola: «Si tratta di un accordo aleatorio visto che non è supportato da alcuna documentazione tecnica. Si rinuncia ad una cifra importante pari quasi alla metà di quanto avremmo potuto incassare con il canone annuo attuale di 4000 euro». Il sindaco Nicola Martini ha obiettato: «Certo, abbiamo rinunciato ad una cifra maggiore tenendo conto però che negli ultimi anni con le nuove tecnologie che avanzano nel settore si potrebbe correre il rischio che l’antenna risulti inutile. Pertanto abbiamo preferito garantirci l’entrata, attualmente annuale, con la concessione venticinquennale del diritto di superficie». Ed anche in questo caso Brazzarola e Bissa, prima del voto, se ne sono usciti dall’aula. Il consiglio, con questo via vai della minoranza, è durato 35 minuti. •

Lino Fontana

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