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La cooperativa sociale è salva
«Garantito il lavoro ai disabili»

Gli interni della cooperativa «Camminiamo insieme»
Gli interni della cooperativa «Camminiamo insieme»
Gli interni della cooperativa «Camminiamo insieme»
Gli interni della cooperativa «Camminiamo insieme»

La cooperativa Camminiamo insieme di Vigasio, che da più di vent’anni riesce a dare un lavoro a disabili e persone con problemi di varia natura, almeno per ora non chiuderà. E questo grazie all’apporto determinante di un nutrito gruppo di volontari. È il presidente della cooperativa Franco Falavigna a spiegare che per il momento il pericolo di abbassare definitivamente le serrande è scongiurato. Era stato lui a decidere, assieme al consiglio di amministrazione, di mettere in piazza la situazione della cooperativa, organizzando un’assemblea pubblica nella quale chiedere l’aiuto della popolazione del paese.

A quell’incontro, che si era svolto alla fine di novembre, aveva partecipato una settantina di persone. Poche, secondo qualcuno. Sufficienti, secondo Falavigna, per tentare di avviare un nuovo corso. «Lo scopo di quell’incontro era quello di sensibilizzare la gente e di trovare persone disponibili ad aiutarci», racconta il presidente. Uno scopo che al momento pare essere raggiunto. «Oltre all’amministrazione comunale, che ha confermato il suo sostegno, ci hanno dato la disponibilità, sia di spazi che di persone, il Circolo pensionati di Vigasio e il Circolo Noi, e questo ci ha permesso di prendere delle commesse lavorative che ora speriamo possano durare nel tempo».

È proprio sul lavoro, infatti, che si basa l’opera della Camminiamo insieme, che è nata nel ’93 e che da allora garantisce un’occupazione a chi un impiego difficilmente potrebbe trovarlo. «Siamo arrivati ad avere dieci dipendenti-soci, di cui la metà svantaggiati, più altri con problemi fisici in convenzione con l’Ulss 22», racconta il presidente. Sin dall’inizio il Comune aveva dato in appalto alla cooperativa le pulizie del municipio, di cui si occupano tre persone. Buona parte dell’attività è sempre venuta dal lavoro svolto come terzisti. Un lavoro di assemblaggio svolto per conto di aziende che operano in vari settori, da quelli farmaceutico, meccanico e cartografico a quelli dell’abbigliamento sportivo e delle forniture alberghiere, al quale da sei anni si sono aggiunte attività di vendita di mobili nuovi a basso prezzo e di pulizie in aziende ed uffici.

Adesso la Camminiamo Insieme ha otto dipendenti, di cui tre con handicap, e garantisce lavoro anche a tre persone inviatele dall’Ulss. L’attività che riesce a fare, però, non basta più a sostenerne i costi di gestione. «Da una parte sono diminuite le commesse a causa della crisi e dall’altra, avendo molti lavoratori svantaggiati, non eravamo più in grado di eseguire le attività di assemblaggio nei tempi richiesti dai committenti», racconta Falavigna. «Con i nuovi volontari che si sono aggiunti a quelli storici, adesso sono una ventina, riusciamo invece a rispondere alle richieste che ci vengono fatte, e speriamo di riuscire a portarle avanti anche in futuro». E conclude: «Per ora il lavoro c’è e sono convinto che con l’aiuto dei volontari riusciremo a portarlo avanti», conclude il presidente della Camminiamo insieme. Una realtà che sembra avere nel nome il proprio destino. LU.FI.

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