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L’Ossario ha riaperto
Ma non si placa l’ira
per la chiusura forzata

La riapertura dell’Ossario di Custoza FOTO PECORA
La riapertura dell’Ossario di Custoza FOTO PECORA
La riapertura dell’Ossario di Custoza FOTO PECORA
La riapertura dell’Ossario di Custoza FOTO PECORA

L’Ossario di Custoza è di nuovo aperto, dopo la chiusura forzata di quasi venti giorni nel periodo di affluenza turistica e nell'anno del 150° anniversario della battaglia di Custoza. Ieri, alle 15.30, gli addetti all’apertura e alle visite guidate, hanno ripreso l’attività. E nel tardo pomeriggio gli amministratori comunali li hanno incontrati per spiegare loro l’accaduto.

L’Ossario è stato chiuso il primo agosto perché il 31 luglio è scaduta la convenzione per la gestione siglata tra Comune di Sommacampagna e Provincia, proprietaria del sito. Un inghippo burocratico tra i due enti ha ritardato la proroga della convenzione, che necessitava di un ok della Soprintendenza, e la cooperativa locale I Piosi, che gestisce il sito per conto del Comune, si è dovuta fermare. Ora è arrivato il nulla osta della Soprintendenza e la convenzione è stata prorogata fino al 31 dicembre.

Caso risolto dunque. Ma non si placano le polemiche perché molti turisti in questi giorni hanno trovato l’Ossario chiuso. Un pasticcio caduto proprio nell’anno delle celebrazioni dell’anniversario della battaglia di Custoza su cui il Comune ha investito denaro e forze con il fitto cartellone di iniziative «Accadde per l’Italia tra i nostri colli».

Il sacrario, in un punto panoramico, accoglie le spoglie dei caduti di tutti gli eserciti scontratisi nelle due guerre di Custoza del luglio 1848 e del 24 giugno 1866 per l’indipendenza. Nell’ex casa del custode, con il contributo storico e multimediale del regista Carlo Saletti e dell’associazione Crèa, sono stati allestiti un bookshop e una prima sala didattica dove gli ologrammi di tre personaggi che parteciparono alla battaglia di Custoza del 1866 ne raccontano i fatti. La sala, la prima di quattro, è stata ultimata pochi giorni prima della scadenza della convenzione. E nessuno quindi ha potuto vederla.

Un cattivo biglietto da visita, dunque, come rileva il consigliere comunale di minoranza Augusto Pietropoli (Centro destra) che ha protocollato in municipio un’interrogazione chiedendo una relazione sull’accaduto, al prossimo consiglio comunale, e la convocazione di una commissione consiliare per decidere sull’acquisizione del monumento. La Provincia, infatti, è disposta a cedere l’Ossario al Comune gratuitamente. Ma per l’ente, che pure è interessato ad acquisirlo, significherebbero nuovi costi di gestione da aggiungere al bilancio. E Pietropoli attacca: «È corretto valutare costi e benefici dell’acquisizione. Ma è inconcepibile interrompere un servizio proprio quest’anno. Si sapeva da mesi che la convenzione sarebbe scaduta ed è inspiegabile come un semplice inghippo burocratico possa aver portato alla chiusura. È bastata una telefonata fra amministratori per superare il problema tecnico». Di ritorno dalle ferie, qualche giorno fa, infatti il consigliere comunale e provinciale Giandomenico Allegri ha telefonato al presidente della Provincia Antonio Pastorello per sollecitare la proroga. Per la quale la Soprintendenza si è poi espressa in neppure due giorni. Anche il periodo di ferie ha ostacolato l’operazione, ma per Pietropoli si è trattato di una «superficialità» che ha prodotto un danno d’immagine a Custoza: «Bastava un po’ di buon senso per evitare la chiusura del monumento proprio quando ci sono più turisti».M.V.A.

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