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L’Eco-museo accende la miccia
tra gli aspiranti primi cittadini

Veduta aerea dell’ex base missilistica Hawk 10 che farà parte dell’Eco-museo
Veduta aerea dell’ex base missilistica Hawk 10 che farà parte dell’Eco-museo
Veduta aerea dell’ex base missilistica Hawk 10 che farà parte dell’Eco-museo
Veduta aerea dell’ex base missilistica Hawk 10 che farà parte dell’Eco-museo

Eco-museo di Povegliano e polemiche elettorali.

Sabato alle 11 in sala civica Savoldo il candidato sindaco, Claudio Lunardi con la lista che lo sostiene, «Nuove prospettive», presenterà lo studio di fattibilità per la realizzazione del progetto.

In questa occasione sarà resa nota anche la destinazione che l’amministrazione uscente e i candidati che si propongono agli elettori all’insegna della continuità hanno pensato per l’ex base missilistica Hawk 10, ricevuta a titolo gratuito dal Demanio da qualche mese.

Le bordate arrivano dalla lista concorrente «Tradizione e futuro», che contrappone l’aspirante sindaco Lucio Buzzi, consigliere d’opposizione, in politica da circa tre decenni. Buzzi stigmatizza subito i tempi scelti per comunicare i contenuti dell’elaborato tecnico. «Non possiamo tacere che la presentazione di un progetto di fattibilità commissionato dall’amministrazione uscente con una spesa di 20mila euro a una settima dalle elezioni, ci esclude dalle pari condizioni di comunicazione elettorale, e questo secondo noi è scorretto».

Ma non è una prassi giocarsi tutte le cartucce per spuntarla alla elezioni?

«Noi non avevamo la stessa disponibilità di risorse per incaricare esperti di elaborare un piano d’utilizzo dell’ex base, dobbiamo ribattere con un’idea di massima», sottolinea Buzzi.

Può essere che «Tradizione e futuro» si senta svantaggiata in tema di progettualità espressa su questa macro area di 18 ettari tra Povegliano e Nogarole Rocca.

Lunardi mostrerà ai compaesani un lavoro articolato, realizzato da Pronext, società del Gruppo veronese Contec, in collaborazione con l’amministrazione uscente guidata da Anna Maria Bigon ed insieme a Edoardo Cavallini e Matteo Tinazzi, studenti universitari che hanno incentrato le loro tesi di laurea sulla sostenibilità ambientale ed economica del recupero dell’ex base.

Bigon, Cavallini e Tinazzi, tutti presenti all’evento, sono tutti in lista a sostegno di Lunardi. Il progetto si focalizza su Villa Balladoro, sulle due piste ciclabili che la collegheranno all’ex zona miliare, raggiungibile anche dalla pista appena finanziata dalla Regione per unire il Mincio all’Adige, Valeggio a Zevio e San Giovanni Lupatoto, passando appunto anche per Povegliano.

«Dietro allo studio c’è un’idea nuova di sviluppo per il paese. La villa costituirà la porta d’ingresso all’Eco-museo», afferma Lunardi. Da qui in bicicletta si raggiungerà l’ex base, accanto alle risorgive, un’area di osservazione e pregio ambientale oltre che di tutela archeologica, di superfici a disposizione delle famiglie o attrezzate per fare sport. Il documento individua gli spazi per un eco lago con spiaggia, zona ristoro, angoli per fare tiro con l’arco e anche pista di pattinaggio». «Attorno potranno sorgere attività di ristorazione e ricettività e anche gli agricoltori potranno vendere i loro prodotti a chilometro zero o offrire altri servizi», aggiunge. «Lo studio di fattibilità consente di partecipare da subito ai bandi comunitari per reperire risorse finalizzate al recupero», conclude Lunardi. «Sull’acquisizione dell’ex base a suo tempo in Consiglio comunale ci siamo astenuti, ma solamente sul metodo adottato dall’amministrazione che non ci aveva coinvolti, non nel merito», dice Buzzi. «Siamo d’accordo invece per mantenere una destinazione ambientale e turistica a una zona che un tempo era militare e per mettere spazi a disposizione della pratica sportiva e delle famiglie». E prosegue: «Si tratta di interventi non invasivi, semplici, fattibili ed in sintonia con il vincolo vigente sull’area di sito di interesse comunitario. Soprattutto», conclude, «ci piace sottolineare che se vinceremo attrezzeremo subito lo spazio per famiglie accanto alle sorgenti della fossa Liona».

Valeria Zanetti

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