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L’Aido provinciale non più pellegrina
ha trovato casa, anzi un bel castello

Dopo quasi due anni di continue ricerche di un luogo per l’Associazione italiana donatori di organi e tessuti, sabato è stata inaugurata a villa Nogarola, a Castel d’Azzano, la nuova sede provinciale, intitolata a Gabriele Olivieri, ex dirigente.

«In sette anni», ha spiegato il presidente provinciale Aido, Antonio Grassi, prima del taglio del nastro, «siamo stati costretti a tre traslochi: nel 2006 da via XX Settembre, dove eravamo per una convenzione con il Comune di Verona, a via Pacinotti, grazie all’accordo con l’Ulss20 che ci ha messo a disposizione nel 2010 locali prima in via Righi, di fronte al palazzo Bauli, poi nel 2013 nel palazzo della sanità in Via Salvo d’Acquisto. Nel 2015 alla nostra richiesta di rinnovo per altri due anni ci è giunta una lettera che ci comunicava di liberare i locali poiché lo stabile era stato messo in vendita. Siamo andati nel panico non avendo a disposizione nessun tipo di alternativa. Poi abbiamo iniziato il pellegrinaggio tra sindaci e amministrazioni. Tante strette di mano, promesse, ma nessuna disponibilità concreta». «Mi sono rivolta allora in Provincia», continua la vicepresidente Mara Magagnotto, «e ho presentato la nostra situazione al vicepresidente Pino Caldana che ci ha ascoltato. Temevo la solita cortesia di facciata, invece il progetto ha camminato sottotraccia, con discrezione, fino alla scelta attuale che risponde alle nostre aspettative».

La sede è stata ricavata nell’ala destra, prima della parte nobile del castello di villa Nogarola, al primo piano. Comprende una sala grande per le riunioni, due stanze-uffici, i servizi e, a parte, un magazzino. All’esterno un ampio parcheggio e il prato, dietro il parco della villa. «La sede risponde alle nostre esigenze», sottolinea il presidente, «è comoda da raggiungere e non ci sono problemi di parcheggio della città. Un grazie agli amministratori di Castel d’Azzano e al vicesindaco Caldana che hanno lavorato in silenzio trovando la soluzione».

Era presente alla cerimonia, con figli e nipoti, Antonietta Zanotto, moglie di Olivieri, nato e vissuto a Nogara, che è mancato il 16 maggio scorso. Volontario e dirigente Aido, vicepresidente vicario nazionale dell’associazione, formatore dei volontari. «È stata una scelta condivisa dall’intero direttivo», sottolinea Grassi, «perché è stato una persona splendida; ho frequentato tre suoi corsi; era sempre disponibile, con una grande capacità comunicativa, vera risorsa per ognuno di noi; ricordarlo è un impegno a seguire il suo esempio e a diffondere il Dna della nostra associazione.

«Siamo orgogliosi di ospitare la sede provinciale dell’Aido», ha dichiarato il sindaco Antonello Panuccio, «che per noi rappresenta un valore aggiunto al nostro lavoro perché diffonde la cultura del dono». «Un grazie», ha continuato il vicesindaco Pino Caldana, «ai miei colleghi della Giunta comunale che hanno condiviso il progetto e ai dipendenti municipali che, sotto la regia di Mario Bruttomesso, hanno condotto la ristrutturazione dei locali». «La collaborazione tra volontari e istituzioni ha permesso di raggiungere questo traguardo, premessa per un’opera di sensibilizzazione e diffusione del messaggio Aido», ha continuato Bertilla Troietto presidente regionale Aido. «Ci sono in Italia 9.200 persone che attendono di poter continuare a vivere con il dono di un organo; l’impegno nostro è di diffondere la cultura del dono, di sensibilizzare i giovani su questa realtà». «Non c’è dono più grande che dare la vita agli altri», ha concluso il parroco don Bruno Zuccaro, da decenni iscritto all’Aido, prima della benedizione e del taglio del nastro.

A seguire per il numeroso pubblico e i rappresentanti delle oltre 20 sezioni Aido della provincia la visita della nuova sede.

Giorgio Guzzetti

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