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Istituto zooprofilattico
con polemica politica

L’area destinata all’istituto zooprofilattico FOTO PECORA
L’area destinata all’istituto zooprofilattico FOTO PECORA
L’area destinata all’istituto zooprofilattico FOTO PECORA
L’area destinata all’istituto zooprofilattico FOTO PECORA

Il trasferimento a Buttapietra della sede provinciale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie è diventata un caso. Un caso risolto dal punto di vista legale, visto che il Comune si è ritirato in buon ordine di fronte ad un ricorso amministrativo dell’ente che si occupa di sanità animale e sicurezza alimentare nell’intero Triveneto, disinnescando così un contenzioso giuridico, ma che è rimasto tale dal punto di vista giuridico.

Il problema non è certo l’arrivo dell’Istituto, cosa che viene ovviamente da tutti valutata in maniera positiva, anche perché costituisce il completamento di un percorso che era stato avviato ancora anni fa e permette di rendere ancora più specialistica un’area in cui già esistono istituti di formazione e realtà che si occupano del settore primario. Il problema è che questo arrivo non porta alcuni benefici su cui il Comune faceva conto. Qualche giorno fa, infatti, la giunta comunale ha adottato una delibera con la quale ha sancito l’annullamento di una parte del permesso di costruire che era stato rilasciato allo Zooprofilattico. La parte che obbliga l’istituto ad asfaltare il tratto di via Bovolino che va dal punto in cui verrà realizzata la sua sede sino all’intersezione con via Provinciale Est ed a posarvi, a proprie spese, la pubblica illuminazione. La parte per la quale lo stesso istituto aveva presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale chiedendone l’annullamento.

A fronte della decisione dell’esecutivo, il consigliere leghista di opposizione Renzo Giacopuzzi ha presentato un’interrogazione nella quale chiedeva come mai queste prescrizioni non fossero state oggetto di un’apposita convenzione stipulata prima del rilascio del permesso di costruire e perché il comune abbia rinunciato a resistere in giudizio al Tar. «Era stata adottata una variante specifica che ha trasformato il terreno su cui sorgerà la nuova struttura da agricolo ad edificabile, garantendo un vantaggio enorme allo Zooprofilattico senza nessun utile per il Comune», ha spiegato.

«La convenzione non poteva essere stipulata perché non sarebbe compatibile con il permesso di costruire e le prescrizioni potevano essere imposte solo al momento della variante di destinazione dell’area; variante che è stata adottata dall’amministrazione precedente», la risposta del sindaco Aldo Muraro. «Di fatto», ha poi precisato, «allo stato attuale il Comune non aveva nessuno strumento utilizzabile per imporre la realizzazione di alcuna opera all’istituto, per cui il resistere al Tar avrebbe portato solo dei danni e delle spese».

Il consiglio comunale, oltre che di questo, si è però occupato anche del rendiconto finanziario del 2015, che si è chiuso con un avanzo di oltre un milione di euro, sul quale si è astenuta la Lega e che Daniele Conti e Graziano Noris di Buttapietra oggi e domani hanno bocciato, affermando che restano in sospeso le questioni del Peep Nord, per i cui primi due lotti i bandi di vendita continuano ad essere rinnovati per mancanza di acquirenti, e di un piano di lottizzazione per il quale il Comune è costretto a rinegoziare i benefici per la collettività. Senza scossoni, poi, l’approvazione della sostanziale conferma delle imposte e tasse comunali, in merito alla quale le opposizioni si sono astenute.

Luca Fiorin

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