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Istituto per le malattie animali
Zaia ha posato la prima pietra

Luca Zaia con secchio e cazzuola posa la prima pietra FOTO PECORAIl cantiere dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie
Luca Zaia con secchio e cazzuola posa la prima pietra FOTO PECORAIl cantiere dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie
Luca Zaia con secchio e cazzuola posa la prima pietra FOTO PECORAIl cantiere dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie
Luca Zaia con secchio e cazzuola posa la prima pietra FOTO PECORAIl cantiere dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie

La realizzazione a Buttapietra della nuova sede veronese dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IzsVe) non solo è già in avanzato stato di realizzazione, ma ora è anche un intervento «benedetto» dalle istituzioni, oltre che dai sacerdoti. C’era infatti mezza giunta regionale, ieri pomeriggio, alla cerimonia per l’avvio dei lavori che si è svolta nel cantiere di via Bovolino.

Un rito fra i più classici della politica, con il colpo di cazzuola dato dal governatore Luca Zaia e la preghiera intonata dal parroco don Francesco Todeschini, anche se di fatto la posa della prima pietra è stata solo simbolica. Per il semplice fatto che la costruzione è già in corso da qualche settimana. Nonostante questo, Zaia ha collocato il mattone sulla calce che lui stesso a preso dal secchio.

In ogni caso si tratta di un intervento importante. Tanto che ieri il sindaco di Buttapietra Sara Moretto si è detta orgogliosa di avere sul territorio del proprio Comune una realtà di questo genere.

«Qui ci sono già un importante istituto agrario, lo Stefani-Bentegodi, che si occupa di salvaguardia delle biodiversità, ed un parco di significative dimensioni, quello del Menago; l’Istituto zooprofilattico giunge quindi in un’area già vocata alla tutela delle produzioni agricole e dell’ambiente», ha affermato il primo cittadino.

«Lo Zooprofilattico delle Venezie è una eccellenza del Veneto, un presidio della qualità dell’intera filiera agroalimentare del Nordest», ha invece sottolineato il presidente della Regione Zaia, che era accompagnato dagli assessori alla Salute e ai Lavori Pubblici Luca Coletto ed Elisa De Berti.

A Buttapietra è in corso la realizzazione della nuova sezione diagnostica di Verona dell’IzsVe. Su un’area di 6.600 metri quadrati, sorgerà un edificio su due piani che ospiterà uffici, laboratori ed aule didattiche.

«Questa realtà», ha spiegato il direttore generale dell’Istituto, Daniele Bernardini, «avrà competenze nell’ambito della diagnostica delle malattie degli animali, della sicurezza alimentare e della consulenza sui problemi sanitari, ma potrà sviluppare anche attività di ricerca innovative e servizi studiati specificamente per il Veronese, che è un’area importante, sia geograficamente che produttivamente».

«L’Istituto zooprofilattico sale agli onori delle cronache soprattutto quando ci sono epidemie, zoonosi o grandi allarmi sulla salubrità dei cibi in tavola», ha aggiunto Zaia. «La sede veronese fa però parte di una rete che comprende altre 11 strutture presenti in tutta la regione, le quali, oltre a dare risposta alle 160 mila industrie agricole del Veneto e all’intero comparto agroalimentare regionale, che fattura 6 miliardi di euro, costituiscono un riferimento nel panorama nazionale e sono una garanzia per la qualità del nostro settore agroalimentare».

Certo, la tradizione a Verona dell’IzsVe è lunga. Esso, infatti, conta su una sezione diagnostica in città, esattamente in via San Giacomo, ancora dal 1954. Quella sede verrà chiusa probabilmente fra un anno, visto che quella di Buttapietra dovrebbe essere conclusa, secondo i programmi, nel giugno del 2018.

L’area su cui essa sta sorgendo è stata in parte donata dal Comune e ieri il vice-presidente della Provincia Pino Caldana ha reso pubblica la disponibilità dell’ente intermedio a cedere dei terreni. Il costo dell’opera è di cinque milioni 700 mila euro ed è coperto da un finanziamento del ministero della Salute per quattro milioni e mezzo di euro e di un investimento con fondi propri dell’Istituto per un milione e 200 mila euro. Il progetto è stato realizzato in parte da tecnici pubblici e in parte da privati veronesi, mentre i lavori sono stati appaltati, in seguito a gara, ad una ditta di Venezia, la Bilfinger Sielv Facility Management Spa.

Luca Fiorin

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