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Il sindaco si ricrede sul bilancio
L’opposizione: «Ora dimettiti»

Claudio LunardiIl sindaco Lucio BuzziIl municipio di Povegliano FOTO PECORA
Claudio LunardiIl sindaco Lucio BuzziIl municipio di Povegliano FOTO PECORA
Claudio LunardiIl sindaco Lucio BuzziIl municipio di Povegliano FOTO PECORA
Claudio LunardiIl sindaco Lucio BuzziIl municipio di Povegliano FOTO PECORA

Clima infuocato durante il consiglio comunale di lunedì scorso in Sala Savoldo a Povegliano. La minoranza, guidata da Claudio Lunardi, ha chiesto le dimissioni del sindaco Lucio Buzzi. Il tema è stato il primo punto all’ordine del giorno: la revoca della delibera con cui la maggioranza, nell’aprile scorso, aveva deciso di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario, operazione considerata necessaria per far fronte alla situazione del bilancio di competenza del Comune. Di conseguenza, è stata discussa anche la revoca dell’aumento dell’aliquota Irpef che era stata temporaneamente raddoppiata. Entrambi i punti sono stati approvati. Il primo ha visto la minoranza astenersi mentre il secondo è passato con i voti anche dell’opposizione. La scelta di prendere una strada diversa è stata spiegata dal primo cittadino specificando tuttavia che le condizioni critiche di bilancio rimangono. Buzzi ha quindi chiarito: «Abbiamo chiuso il bilancio sfruttato la deroga dell’aumento dell’addizionale Irpef (consentita dalla procedura di riequilibrio) garantendo così una entrata sicura». Ha poi proseguito: «Dal momento in cui si delibera di ricorrere alla procedura decorre il termine di 90 giorni per approvare il piano finanziario».

«Abbiamo deciso di attendere fino all’ultimo giorno utile», ha continuato il sindaco, «per verificare in particolare gli esiti degli accertamenti Imu». Proseguendo il sindaco ha elencato i motivi che hanno spinto la sua maggioranza a revocare il piano: «Sono sopravvenute nuove opportunità che permettono di riorganizzare la spesa corrente. Si è aperta la possibilità di rinegoziare i mutui del comune; due dipendenti comunali hanno cessato il loro servizio in comune e sino a quando non sarà economicamente sostenibile i posti liberati non saranno coperti e soprattutto il consulente Sigaudo (ditta esterna a cui il comune si appoggia) ha rilevato che il comune non ha mai compensato l’Iva relativa ai servizi rilevanti».

Nella dichiarazione di voto è stato specificato l’ottenimento anche della dilazione dei pagamenti dei debiti con il Consorzio di Bacino Verona 2 e ULSS. Inoltre, Buzzi ha commentato: «Portiamo in consiglio una prima grande vittoria della mia amministrazione: riuscire a revocare la procedura significa aver scongiurato stringenti e rigidi vincoli della Corte dei Conti (legati alla procedura di riequilibrio)».

La replica della minoranza, per bocca del capo gruppo di Nuove Prospettive Lunardi, sulla questione è stata dura: «Devo ripeterlo: troppo rumore per nulla. Per un anno si è vivacchiato e bloccato il paese pensando solo a screditare l’operato dell’amministrazione precedente. Voi affermate che siete stati così bravi da evitare il pre dissesto, noi lo ripetiamo da un anno che non era la strada da percorrere e voi questa sera ci date ragione. Ora si viene in consiglio a portare in approvazione un bilancio comunale senza passare dal pre dissesto, anzi rinunciando. Peccato che questo abbia fatto perdere un anno». «A questa situazione», ha continuato il capo gruppo, «sono legate una serie di aspetti negativi per il paese: non avete chiesto finanziamenti; avete tagliato servizi; non avete avanzato alcun progetto per la base militare; le risorgive e parco Balladoro versano in condizioni disastrose; non avete proposto nulla per la sicurezza dei nostri cittadini». Lunardi infine ha concluso: «Vorremmo sottolineare la semplicità e l’immediata applicabilità di alcune soluzioni che avevamo proposto precedentemente e che ora vengono utilizzate per revocare il bilancio di pre dissesto. La conseguenza di questo atteggiamento è soltanto una: dimissioni».

Altra questione è quella legata alla presenza o meno dell’opposizione in consiglio. Durante il consiglio comunale del maggio scorso, infatti, l’opposizione aveva dichiarato che solo un consigliere per volta avrebbe partecipato ai consigli. In apertura di dibattito Lunardi ha invece precisato: «Siamo tornati, non perché il clima sia migliorato, ma per l’importanza del tema trattato», additando poi il sindaco di aver chiesto alla minoranza, durante uno dei colloqui privati che hanno preceduto la seduta, di non partecipare. Alla smentita di Buzzi, Lunardi ha sbottato: «Non mentire, eravamo in sei quando lo hai chiesto». L’accusa è stata apostrofata dal primo cittadino come una «bassezza aberrante» (l’unica assente lunedì è stata l’ex sindaco Anna Maria Bigon. Pochi giorni fa suo padre è deceduto in ospedale a Bussolengo.

Nicolò Vincenzi

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