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Il risotto conquista Roma
«Il più amato è all’Isolana»

Il brindisi di ieri per l’inaugurazione della risotteria di Roma
Il brindisi di ieri per l’inaugurazione della risotteria di Roma
Il brindisi di ieri per l’inaugurazione della risotteria di Roma
Il brindisi di ieri per l’inaugurazione della risotteria di Roma

Riuscirà il risotto all’isolana a conquistare il palato dei romani? Sono loro l’obiettivo della famiglia Melotti, che ieri ha inaugurato la nuova risotteria della Capitale.

Dopo il progetto pilota avviato nel 2002 con il locale di Isola della Scala, e forti del successo ottenuto a Manhattan con il secondo ristorante inaugurato nel 2013, Gianmaria e i fratelli Luca e Francesca hanno deciso di conquistare Roma. In centro storico, a due passi da Castel Sant’Angelo, in una traversa di via dei Coronari, i Melotti hanno adocchiato una manciata di mesi fa un locale, da poco ristrutturato. Di piccole dimensioni, accogliente, famigliare.

Il titolare, specializzato in cucina romana, stava chiudendo per ragioni anagrafiche. «Lo abbiamo conosciuto, ci siamo piaciuti e lui ha apprezzato subito il nostro progetto», racconta Gianmaria. In un paio di mesi il locale ha assunto i connotati tipici della risotteria Melotti: dai tavoli alle sedie, dalla vetrina all’arredamento, tutto ricorda gli altri due ristoranti della famiglia. Comprese le foto attaccate alle pareti: quelle di mamma Rosetta, l’autrice di tutte le ricette, alcune tradizionali, altre innovative, quelle in bianco e nero che ritraggono l’azienda di Isola qualche decennio fa, e altre più recenti, con le nuove generazioni.

È la storia di una famiglia e di una tradizione, quella che i Melotti vogliono raccontare anche in questo luogo, attraverso le foto, le parole, i piatti di risotto e il vino, selezionato tra le migliori cantine veronesi. E i romani stanno apprezzando. Perché sebbene l’inaugurazione ufficiale sia stata ieri, sono già alcune settimane che le porte sono aperte e la cucina lavora a gran ritmo.

Alcuni piatti - va detto - strizzano l’occhio alla tradizione locale, come il risotto «cacio e pepe» o quello all’amatriciana. «Anche se il più amato resta il risotto all’isolana», ammette Gianmaria Melotti. La comunicazione ha viaggiato sui social, il passaparola ha fatto il resto. Chi entra nella risotteria di Roma, lo fa con convinzione e con la voglia di provare un’esperienza nuova.

Un aiuto lo ha dato anche Coldiretti, di cui Melotti è esponente: ieri i vertici nazionali e quelli veronesi hanno partecipato al taglio del nastro. In un paiolo i tre fratelli hanno cucinato il risotto all’isolana, proponendo anche una degustazione dell’amato riso all’Amarone e dell’originale risotto all’Amatriciana. «Quello della famiglia Melotti», ha commentato Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona, «è un esempio per tante aziende veronesi che si prestano a rivoluzionare il concetto di agricoltura trasformando le cosiddette commodities in prodotti d’eccellenza in grado di penetrare i mercati nazionali e internazionali, sempre con un occhio di riguardo alla salvaguardia del territorio veronese». F.LO.

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