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Il piazzale davanti alla stazione
intitolato all’ex primo cittadino

Il piazzale della stazione che sarà intitolato all’ex sindaco FOTO PECORA
Il piazzale della stazione che sarà intitolato all’ex sindaco FOTO PECORA
Il piazzale della stazione che sarà intitolato all’ex sindaco FOTO PECORA
Il piazzale della stazione che sarà intitolato all’ex sindaco FOTO PECORA

Buttapietra rende onore al suo sindaco più longevo politicamente, Danilo Tuibini, intitolandogli, a quasi 18 anni dalla sua morte, lo spazio che sta davanti alla stazione ferroviaria che egli ha diretto per una vita.

Ha un duplice valore la cerimonia che si svolgerà questo 25 Aprile. Domani in paese non sarà solo il giorno del ricordo della Liberazione e dei Caduti delle guerre. Il 25 aprile sottolineerà anche il ricordo per l'amministratore che ha segnato il passaggio di Buttapietra dalle difficoltà del dopoguerra al boom economico degli anni Settanta.

Tubini, nato nel 1909 a Castel d'Azzano e rimasto orfano di mamma molto presto, è arrivato giovane a Buttapietra, per lavorare come capostazione. Un ruolo che egli ha rivestito per un'intera vita, vivendo a lungo in stazione con la propria numerosa famiglia, che conta cinque figli. Entrato presto in politica, nelle fila della Democrazia Cristiana, è stato ininterrottamente primo cittadino dal 1951 al al 1970. Profondamente cattolico, si è trovato a prendere in mano un paese che stava uscendo dalle conseguenze della seconda guerra mondiale. I suoi primi interventi sono stati dedicati alle opere primarie: marciapiedi, strade, fognature ed estensione dell'energia elettrica all'intero territorio comunale. Lavori che spesso seguiva in prima persona. A questo si sono poi aggiunti la costruzione dei primi loculi in cimitero, l'arrivo del metano, l'apertura di un ambulatorio medico e la costruzione delle scuole materne di Marchesino e del capoluogo e delle medie. Proprio la materna del capoluogo è stata realizzata in tempi record, in soli 8 mesi, e grazie a contributi ottenuti a forza di viaggi a Roma.

Nonostante le sue continue rielezioni, peraltro, Tubini sapeva evidentemente bene che il consenso dei cittadini non è così semplice da ottenere. «Non tutti saranno soddisfatti di quanto è stato eseguito, è cosa più che naturale; se tutto non è stato risolto, cosa che non avviene né nelle famiglie né in qualsiasi società, vi posso assicurare che tutti ci siamo impegnati con spirito di sacrificio e di seria volontà, senza risparmiare tempo e fatica pur di risolvere nel migliore dei modi il compito affidatoci», scriveva in una delle sue relazioni di fine mandato. D'altronde, se i ricordi di chi lo conosceva lo descrivono come persona attenta e solidale, per meriti in campo sociale è stato nominato nel gennaio del 1959 Cavaliere ufficiale della Repubblica.

Domani alle 9,45, a lui sarà intitolato il piazzale, finora senza nome. È davanti alla «sua» stazione. In questi giorni è stato sistemato da volontari ed amministratori. Sottolinea a nome della famiglia il nipote di Tubini, Marco Maffazioli, «Siamo grati al Comune e al sindaco Aldo Muraro per questa iniziativa».

Luca Fiorin

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