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Il Consorzio taglia piante. È bufera politica

Il consigliere comunale Gabriele Filippi con Gaudenzio Basso La fossa Brà ora in secca e che il Consorzio mette in sicurezza
Il consigliere comunale Gabriele Filippi con Gaudenzio Basso La fossa Brà ora in secca e che il Consorzio mette in sicurezza
Il consigliere comunale Gabriele Filippi con Gaudenzio Basso La fossa Brà ora in secca e che il Consorzio mette in sicurezza
Il consigliere comunale Gabriele Filippi con Gaudenzio Basso La fossa Brà ora in secca e che il Consorzio mette in sicurezza

Un gruppo di cittadini ha lanciato una raccolta di firme per fermare i lavori di pulizia delle sponde della fossa Brà, il fiume che arriva a Buttapietra da Cadidavid correndo lungo la Statale 12. «Il consorzio di bonifica Veronese sta provocando un disastro ambientale, facendo tabula rasa della vegetazione esistente in aree che da sempre ospitano alberi», dice uno dei promotori dell'iniziativa, il pensionato ed ex-bancario Gaudenzio Basso. Ma la sua tesi, secondo il consorzio, è sbagliata: «Stiamo dando attuazione ad interventi di sicurezza idraulica che sono prioritari rispetto anche alle ragioni ambientali, per le quali abbiamo comunque molta sensibilità», dice infatti Roberto Bin, il direttore del Veronese. A confermare che si tratta di una situazione che suscita prese di posizione fra loro opposte c'è, però, il fatto che su questo argomento le forze politiche del paese si stanno dividendo. Secondo quanto afferma Basso, quello che sta accadendo lungo la Brà è un fatto che sarebbe il frutto di una cultura «ben poco rispettosa dell'ambiente». «Tempo fa hanno tagliato tutta la vegetazione esistente lungo il Menago ed altrettanto hanno fatto recentemente sulle sponde della fossa Bova», dice il pensionato. Poi, sottolinea che proprio in quest'ultimo caso l'alveo è stato lasciato pieno di rami. «Adesso agiscono anche lungo la Brà, dove stanno eliminando ogni tipo di vegetazione», aggiunge Basso che mostra che lungo ampi tratti della sponda che guarda le campagne sono stati tolti alberi ed arbusti. «Si tratta di robinie, platani e faggi presenti da decenni, in alcuni casi da un secolo», dice. «L'unico patrimonio ambientale di Buttapietra è costituito dalle risorgive, che ormai sono ridotte a pozze, dal Menago e dalle fosse», rimarca Basso. «In molti non capiamo che senso ha procedere ad operazioni che sono di devastazione totale dell'ambiente, quando questo è l'unico bene che va valorizzato e curato», aggiunge. «Sarebbe bastato raccogliere le immondizie scaricate da persone incivili, per cui mi chiedo cosa racconteremo ai nostri giovani e cosa potrò far vedere ai miei nipoti di 8, 6 e 4 anni, per educarli al rispetto dell'ecosistema». «Purtroppo ci sono ragioni di sicurezza idraulica che sopravanzano quelle, condivisibili, del rispetto della vegetazione», risponde Roberto Bin. «Come avevamo fatto lo scorso anno lungo alcuni corsi d'acqua a Povegliano e nella stessa Buttapietra, attuiamo un progetto di miglioramento che prevede anche azioni di riforestazione successive», aggiunge il direttore. «Stiamo realizzando, dopo lungo tempo, un'iniziativa di miglioramento per quanto riguarda i corsi d'acqua originati da risorgive. Per quanto concerne la Brà», prosegue Bin, «abbiamo messo in sicurezza la sponda, creando al suo interno uno spazio utilizzabile come sentiero e per lavori di manutenzione; i lavori verranno portati avanti ancora per alcune centinaia di metri, prima di spostare i nostri uomini ed i nostri mezzi in altre aree». La questione dell'intervento del consorzio rischia di diventare un caso politico. Ieri il consigliere di Alternativa civica Gabriele Filippi si è schierato al fianco dei promotori della raccolta di firme: «E va detto che alle richieste di avere un confronto su questo tema, la maggioranza non ha risposto». Il suo collega di opposizione Renzo Giacopuzzi della Lega, spiega invece di ritenere positiva l'azione del consorzio: «Stanno finalmente pulendo i corsi d'acqua, ed è evidente che per consentire alle ruspe di lavorare è necessario tagliare gli alberi sulle sponde». •

Luca Fiorin

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