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Il canale restituisce
il corpo di Khadim
tuffatosi per gioco

Il tratto del canale Virgilio dove il ragazzo è stato ripescato FOTOSERVIZIO PECORAIl punto dal quale, lunedì, i ragazzi si tuffavano
Il tratto del canale Virgilio dove il ragazzo è stato ripescato FOTOSERVIZIO PECORAIl punto dal quale, lunedì, i ragazzi si tuffavano
Il tratto del canale Virgilio dove il ragazzo è stato ripescato FOTOSERVIZIO PECORAIl punto dal quale, lunedì, i ragazzi si tuffavano
Il tratto del canale Virgilio dove il ragazzo è stato ripescato FOTOSERVIZIO PECORAIl punto dal quale, lunedì, i ragazzi si tuffavano

Un silenzio pesante è calato sulla valle del Mincio, a Valeggio. La splendida campagna tra i canali e le placide anse del fiume è avvolta dal lutto per la morte di Khadim Ndiaye, 17 anni, senegalese di Villafranca, inghiottito dalle acque del canale Virgilio, a Borghetto, lunedì pomeriggio e ritrovato, senza vita, qualche ora dopo, sul fondale del corso d’acqua artificiale dai vigili del fuoco e dai sommozzatori.

Non appena lanciato l’allarme dagli amici che si erano tuffati con lui ma l’avevano visto allontanarsi e poi sparire nell’acqua, era stato fatto scendere il livello del canale che, arrivato a un metro d’altezza, attorno a mezzanotte e mezzo, ha permesso di scorgere il corpo del giovane, adagiato sul fondo, vicino a un masso, a circa tre chilometri dal luogo in cui i ragazzi l’avevano visto per l’ultima volta: sul confine con Volta Mantovana, all’altezza dell’ azienda agricola Bertolini.

Non hanno smesso di cercarlo i sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno illuminato il canale passo dopo passo. A seguirli, sulla riva con i carabinieri di Valeggio e la polizia municipale, il fratello maggiore di Khadim che ha riconosciuto il corpo, ora alla camera mortuaria di Valeggio a disposizione delle autorità giudiziarie.

Il giovane lascia i genitori, da anni residenti a Villafranca vicino all’ospedale Magalini, un fratello maggiore e due più piccoli. Il padre, Ckhec Ndiaye, 66 anni, è operaio metalmeccanico in città.

Khadim, studente all’istituto professionale Scaligera Formazione di Villafranca, iscritto al corso per elettricisti, lunedì era montato in sella alla sua bicicletta, aveva percorso dodici chilometri e raggiunto gli amici. Il luogo era il solito. «Ci vediamo al canale», si dicevano. E lunedì con Khadim c’erano altri cinque ragazzi. Percorrendo il ponte Visconteo e girando a sinistra, avevano imboccato via Buonarroti per poi prendere la strada sterrata che fiancheggia il Virgilio e passa sotto il ponte medievale. Proprio sotto il manufatto antico si ritrovano sempre. C’è un muretto all’ombra per appoggiare bici e zaini. E dall’altra parte, sul canale, delle strutture in cemento armato funzionali al Virgilio fungono da trampolino. L’acqua è fresca, azzurra. Ci si butta in un attimo stando vicino al bordo per raggiungere una sorta di ballatoio alla base del Visconteo e tornare sulla strada. Sembra un gioco, un passatempo rinfrescante, in mezzo alla natura, ma è pericoloso. L’acqua è velocissima, viaggia a un metro al secondo e in prossimità dei ponti si viene risucchiati. Là sotto ci sono le turbine che diventano trappole.

Sono tanti i motivi per cui è vietato in quella zona tuffarsi, come dicono i cartelli e come ripetono i vigili ogni volta che vedono un crocchio di giovani avventurarsi lungo il Virgilio. «Cercano frescura, c’è l’ombra e sono coperti dal Visconteo. Nessuno li vede e si mettono lì per questo», spiega il sindaco Angelo Tosoni, sul posto dell’incidente ieri mattina. «Ogni volta che ne vediamo li mandiamo via. I vigili li redarguiscono sempre». Ma i giovani continuano ad andare al canale. È una tradizione che si tramanda da generazioni. E così lunedì i ragazzini si erano dati appuntamento. Attorno alle 16. Si sono tuffati, ma Khadim ha saltato troppo in centro e non è riuscito a tornare alla riva. Ha nuotato finché ha avuto le forze, hanno raccontato gli amici che poi lo hanno visto sparire. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con sommozzatori, nucleo alveo-speleo-fluviale ed elicottero di Verona e del distaccamento di Bardolino. In tutto 15 persone. E poi i carabinieri di Valeggio e i vigili urbani.

Maria Vittoria Adami

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