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«Il bilancio era in regola Basta insinuazioni»

Il municipio di Povegliano: aria tesa in vista del prossimo Consiglio comunale
Il municipio di Povegliano: aria tesa in vista del prossimo Consiglio comunale
Il municipio di Povegliano: aria tesa in vista del prossimo Consiglio comunale
Il municipio di Povegliano: aria tesa in vista del prossimo Consiglio comunale

Rimane alta la tensione a Povegliano, in attesa del consiglio comunale in calendario per il 5 aprile prossimo. Oggetto della contesa, ormai da diversi mesi, è il bilancio. «Sono state fatte», dice l’ex sindaca Anna Maria Bigon, «nei confronti dei componenti della precedente amministrazione delle allusioni che devono essere fermate subito. Non bisogna scaricare su altri le proprie responsabilità, come l’aumento delle tasse». Il riferimento è a quanto affermato in questi giorni dal sindaco Lucio Buzzi annunciando il taglio delle indennità di carica.

Analizzando la situazione di cassa, Bigon sostiene: «Quanto affermato dall’attuale maggioranza, ovvero la mancanza di 600 mila euro, non è certo riferibile agli anni in cui abbiamo amministrato noi. Visto che nel luglio 2016 è stata confermata dal sindaco Lucio Buzzi la fiducia al responsabile del servizio finanziario del comune, al revisore dei conti e al segretario comunale. Questo sottolinea che non ci sono stati errori, altrimenti sarebbero state prese le dovute precauzioni». «Voglio specificare», spiega ancora Bigon, «che il bilancio consuntivo relativo all’anno 2016 è stato chiuso in pareggio, senza la presenza di disavanzi accertati o emergenti, come specifica del resto anche la nota integrativa al rendiconto relativa appunto all’anno scorso».

Sul punto torna anche Gianfranco Milanese, ex assessore al bilancio: «Bisogna tenere conto del cambiamento nelle modalità di redigere il bilancio. La legge ha imposto di passare dal rispetto del patto di stabilità all’equilibrio di bilancio, che è molto più stringente. Ci sono limiti diversi ora».

«Si sarebbe dovuto operare in maniera diversa», commenta Bigon riferendosi alle scelte della nuova amministrazione, «perché molti componenti del gruppo di maggioranza attuali erano consiglieri comunali nel precedente mandato, quindi assolutamente a conoscenza dell’intera situazione. Si sarebbe dovuto procedere velocemente al recupero delle somme non pagate relative all’Imu e poi il disguido delle cartelle per il pagamento della Tari, ad ottobre, ha allungato i tempi, posticipando quindi gli incassi del comune. In realtà non è stato fatto niente, l’unica delibera relativa al bilancio è datata 2017: viene incaricata una società (lo studio Sigaudio di Torino) di redigere il piano di riequilibrio finanziario». A tal proposito specifica: «Non sembra corretto incaricare esterni, che non conoscono le dinamiche del paese, per risolvere la delicata questione». «Le difficoltà di bilancio ci sono da anni, come ovunque», prosegue Bigon, «ci sono stati anni peggiori. Nonostante ciò abbiamo operato mettendo in sicurezza buona parte delle strutture scolastiche e abbiamo realizzato opere grazie all’enorme lavoro fatto di ricerca di contributi da parte di enti pubblici e privati. Non mi pare che in questo anno siano arrivati contributi esterni, se non quelli da noi precedentemente richiesti».

Qualche giorno fa il primo cittadino Buzzi ha affermato che, data la situazione in cui si trova il paese, sono necessari molti tagli e proprio per questo, con una delibera di giunta, gli assessori si sono decurtati le indennità, a partire dal maggio prossimo, del 20 per cento, facendo così risparmiare 18 mila euro l’anno alle casse del comune.

Su questo punto l’ex sindaca ribatte: «È capitato spesso di dover pagare di tasca nostra alcune manifestazioni, spese che non potevano essere gestite altrimenti. Inoltre non ho percepito in entrambi i miei mandati le somme relative ai contributi a titolo di pensione, senza però mai renderlo pubblico».

Nicolò Vincenzi

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