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I profughi protestano in strada Vogliono il calcio Sky e pesce

Gli ospiti del centro di Roncolevà e i carabinieri durante la manifestazione di protesta FOTO PECORAIl sindaco Roberto Gazzani e il viceprefetto Angelo Sidoti
Gli ospiti del centro di Roncolevà e i carabinieri durante la manifestazione di protesta FOTO PECORAIl sindaco Roberto Gazzani e il viceprefetto Angelo Sidoti
Gli ospiti del centro di Roncolevà e i carabinieri durante la manifestazione di protesta FOTO PECORAIl sindaco Roberto Gazzani e il viceprefetto Angelo Sidoti
Gli ospiti del centro di Roncolevà e i carabinieri durante la manifestazione di protesta FOTO PECORAIl sindaco Roberto Gazzani e il viceprefetto Angelo Sidoti

Lino Fontana Vogliono una tv con la piattaforma Sky per vedere le partite di calcio. E un menu con più piatti di pesce e meno carne. Per questo motivo, ieri mattina i migranti ospitati nel Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Roncolevà hanno inscenato una protesta pacifica davanti alla casa. Verso le 6,30 un gruppo di una ventina di richiedenti asilo si è riunito all'esterno della cancellata con cartelli e uno striscione. Ad accorgersi di quanto stava accadendo, avvertendo i carabinieri, è stata una residente che abita sul lato opposto della strada mentre stava uscendo di casa. Poco dopo sul posto sono giunte delle pattuglie dell’Arma da Villafranca e Isola della Scala per controllare la manifestazione. BARRICATI. Uno dei migranti reggeva un pezzo di cartone con la scritta: «Non vogliamo l’Anastasia» (la coordinatrice della Cooperativa responsabile del Centro di Roncolevà). Il messaggio di protesta è stato posto anche sulla recinzione e su uno striscione improvvisato. Inoltre i migranti, per impedire l'accesso ad una operatrice giunta nel frattempo per prendere servizio, hanno bloccato dall'interno il cancello principale con un dondolo da giardino e alcuni carrelli. Non solo. Risulta che sia stato manomesso il contatore dell’energia elettrica, impedendo così l’apertura automatica del cancello. LA TRATTATIVA. Il comandante della stazione dei carabinieri di Isola della Scala ha instaurato un dialogo con i manifestanti attraverso un operatore di colore della Cooperativa che faceva interprete, non solo per invitarli a togliere il blocco del cancello e permettere di entrare all’operatrice della Cooperativa Versoprobo di Vercelli che gestisce il Centro, ma anche per capire le ragioni della loro protesta. LE RICHIESTE. In pratica, ha riferito il cooperatore-interprete, i richiedenti asilo chiedono di poter vedere le partite di calcio con Sky oltre a problematiche legate al tipo di menù che viene proposto. L’interlocuzione tra carabinieri e interprete è continuata fino verso le 9,30 quando è giunto sul posto il vice prefetto vicario Angelo Sidoti. A quel punto il cancello è stato aperto e una parte dei manifestanti con i carabinieri e il vice prefetto sono entrati nell’edificio sede del Cas. Il vice prefetto si è intrattenuto con i migrati per capire i motivi della loro protesta fino poco dopo le 11 quando ha lasciato Roncolevà senza rilasciare dichiarazioni ma osservando solamente che si tratta di «futili motivi». IL SINDACO. Futili motivi confermati anche dal sindaco Roberto Gazzani giunto nel frattempo. «Non abbiamo aderito allo Sprar per cui come amministrazione non siamo direttamente interessati alle problematiche del Centro», ha dichiarato il sindaco. «Mi risulta che la protesta sia appunto per futili motivi, ovvero la richiesta di vedere il calcio con Sky e sul menù per avere più pesce e meno carne. Comunque abbiamo, da giugno dello scorso anno, più volte segnalato la situazione nel Cas di Roncolevà. La Cooperativa è intervenuta aumentando il numero dei bagni, delle docce e sull’impianto elettrico che non era a norma». LA COOPERATIVA. Sulla protesta di Roncolevà il presidente della Cooperativa Versoprobo, Islao Patriarca, ha dichiarato: «Alla nostra coordinatrice Anastasia va tutta la nostra fiducia. Sta operando bene e nel rispetto delle regole che dobbiamo osservare come da capitolato. Anastasia sta anche facendo rispettare la regole agli ospiti e questo può anche dare fastidio. Ha infastidito sicuramente due migranti giunti da Cona che mi risulta siano stati loro a sobillare gli altri per protestare al fine di avere l’abbonamento a Sky. Probabilmente a Cona», continua Patriarca, «erano abituati in un'altra maniera molto meno rigida. Per quanto riguarda l'abbonamento a Sky non se ne parla. Debbono ricordarsi che non sono qui come dei turisti in vacanza. Noi rispettiamo le regole e gli impegni imposti dal capitolato. Forniamo quello che dobbiamo fornire; anzi, in certi casi, anche di più. Ma non il superfluo. Non abbiamo alcuna intenzione di soddisfare richieste infantili. Ad esempio stiamo dando loro, anche se è materiale non previsto, delle biciclette, delle scarpe da calcio, attrezzature sportive esterne, l'assistenza sanitaria a pagamento». Su questo tema Patriarca sottolinea che «la Regione Veneto, contrariamente alle altre, non concede l’esenzione dal ticket per le cure sanitarie per i migranti alla pari dei non aventi reddito per cui le paghiamo noi come cooperativa. Non vogliono Anastasia», conclude Petrarca, «solo perché pretende il rispetto delle regole e, come sappiamo, chi detta delle condizioni non è sempre ben visto». GLI IRRIDUCIBILI. Intanto la protesta dei giovani africani continua all’ingresso del Cas con una decina di irriducibili. Sul lato opposto della strada c’è un gruppo di aderenti al Comitato contro l’arrivo dei profughi. Sta a guardare sotto lo striscione appeso tra due alberi con la scritta «Roncolevà alza la testa, con sotto un lenzuolo bianco e lo slogan in rosso: «Coop-no dignità» con ai lati due bandiere tricolori. •

Lino Fontana

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