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Gli alpini scelgono Dal Zotto
«Tenere vive la tradizioni»

La sezione mozzecanese del gruppo alpini, forte di 150 tesserati alpini e 50 amici degli alpini ha eletto il nuovo capogruppo che la guiderà per i prossimi tre anni. È Giampietro Dal Zotto che sarà a capo di un direttivo profondamente rinnovato con l’ingresso di nuovi soci.

Sarà coadiuvato da Fortunato Gastaldelli e Gino Bosio (capi gruppo onorari), Giuliani Mirandola (vice capo gruppo), Roberto Bertasi (segretario), e da altri 19 alpini con varie cariche. Giampietro Dal Zotto, 50 anni, è un imprenditore e fa parte del gruppo alpini di Mozzecane da circa 30 anni, è già stato membro del direttivo.

«Mi sento molto onorato», dichiara il nuovo responsabile della sezione, «nel tenere alta la presenza degli alpini di Mozzecane, nell’impegno sociale e nel continuare le attività. Ricevo un’importante eredità dai direttivi precedenti che hanno contribuito a mantenere vivo il nostro gruppo». Dal Zotto succede al capo gruppo Fortunato Gastaldelli che è stato l’anima della sezione nei precedenti 25 anni. Gastaldelli era a sua volta succeduto ad un altro pilastro del gruppo alpini di Mozzecane: Gino Bosio che lo aveva diretto per 35 anni ed è stato uno dei fautori della costruzione della baita inaugurata nel 1986 e diventata un vero e proprio punto di riferimento per gli alpini, i loro amici e per le associazioni locali. «Raccolgo un testimone ricco e quindi impegnativo», afferma Dal Zotto, «quello di Mozzecane è un gruppo che sta lavorando tantissimo e che si sta distinguendo per impegno sia sezionale che provinciale. Continueremo a collaborare con tutte le altre associazioni del paese».

«La nostra baita continuerà ad essere aperta a tutti specie a coloro che sono impegnati nel sociale. Per il prossimo triennio grazie all’impegno di tutti ci sarà l’attenzione nel tenere alto il recupero delle tradizioni sulle quali è fondata la nostra cultura e la partecipazione alle attività provinciali. Saremo ancora presenti a dare una mano ed animare la vita del paese in tutte le sue svariate forme». V.C.

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