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Giovane scomparso, trovati auto e guanti

Due volontari con le mappe del territorioUn cane degli alpini addestrato per le ricerche impegnato ieri a Povegliano FOTOSERVIZIO PECORADamiano Gaiardoni
Due volontari con le mappe del territorioUn cane degli alpini addestrato per le ricerche impegnato ieri a Povegliano FOTOSERVIZIO PECORADamiano Gaiardoni
Due volontari con le mappe del territorioUn cane degli alpini addestrato per le ricerche impegnato ieri a Povegliano FOTOSERVIZIO PECORADamiano Gaiardoni
Due volontari con le mappe del territorioUn cane degli alpini addestrato per le ricerche impegnato ieri a Povegliano FOTOSERVIZIO PECORADamiano Gaiardoni

Povegliano è battuta palmo a palmo per ritrovare Damiano Gaiardoni, il 34enne di cui si sono perse le tracce martedì mattina. Le ricerche sono iniziate nel pomeriggio di giovedì, e sono proseguite sin dall’alba di ieri, dopo che i famigliari non avevano più avuto sue notizie da quasi 48 ore. Gaiardoni, originario di Castel D’Azzano, si era da poco trasferito a Povegliano, ma da un mese era ritornato a vivere con i genitori. Le sorelle lo hanno visto l’ultima volta lunedì sera in un evidente stato confusionale. La mattina dopo, martedì, avrebbe dovuto prendere un pullman, che sarebbe partito nei pressi della stazione Porta Nuova di Verona, per raggiungere la fidanzata in Repubblica Ceca. Stando a quando riferiscono i famigliari, però, la prenotazione sarebbe stata disdetta proprio dalla fidanzata il giorno prima. Giovedì, vicino alla centrale elettrica di Povegliano, intanto, è stata ritrovata l’auto del 34enne con a bordo il carica batterie del telefono. L’ultimo accesso sulla chat di Whastapp risale alle 2 del mattino di martedì. Poi, il silenzio. Un uomo racconta di averlo visto scavalcare una recinzione nei pressi del luogo dove era stata ritrovata l’auto. Lo ha riconosciuto dopo aver visto le foto pubblicate sui social network e il racconto dei vestiti che indossava combacia con la descrizione fornita dai famigliari. Un’ulteriore pista è quella dei guanti, ritrovati a qualche centinaio di metri di distanza dall’auto. Questi invece sono stati riconosciuti in foto ieri mattina presto dalla sorella Elisa Gaiardoni, confermando che appartenevano al fratello. Durante tutta la giornata di ieri sono proseguite le ricerche. Due squadre cinofile si sono susseguite e hanno battuto le campagne di Povegliano in direzione Villafranca, controllando in particolar modo i tanti canali d’acqua della zona. I carabinieri del comando di Villafranca, poi, hanno visionato quanto registrato dalle telecamere di sorveglianza della stazione per verificare se il 34enne abbia preso un treno. Ipotesi questa che per ora farebbe perdere ogni sua traccia. A Povegliano, ad inizio paese, sul piazzale di un distributore di benzina poco prima dell’imbocco della strada Grezzanella, è stata allestita la base operativa delle ricerche. Sul posto si sono riuniti i vigili del fuoco, la protezione civile con le unità cinofile dell’Ana e i carabinieri di Castel d’Azzano. Una trentina di persone, tra volontari e soccorritori, si sono attivate anche ieri, sin dalle prime luci del giorno, e continueranno anche oggi. Le ricerche, però, non possono continuare oltre il pomeriggio. Col calare del sole infatti diventa praticamente impossibile proseguire le operazioni. I pastori australiani dell’unità cinofila hanno setacciato per tutta la giornata il perimetro intorno alla centrale elettrica e le campagne limitrofe senza trovare nulla. Le perlustrazioni sono state rese più difficili dalle condizioni meteo: la fitta nebbia non ha consentito le ricerche con l’elicottero, mentre l’uso di droni è stato impedito per la vicinanza all’aeroporto Catullo. La mamma del ragazzo, preoccupata ma speranzosa, racconta che il figlio, di cui ormai non si sa più nulla da quattro giorni, era vestito leggero: solo una giacca in lana cotta a proteggerlo dal freddo invernale. Non porta con sé documenti né soldi, mentre dal momento della scomparsa il telefonino risulta staccato. La mamma, il papà e le due sorelle si sono più volte fermate alla base dove vengono coordinate le ricerche per seguire da vicino tutte le operazioni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

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