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Fedeli, scout e amici della Cei occupano le 600 sedie sul corso

Centinaia di persone seguono dal maxi schermo in corso Vittorio Emanuele la celebrazione
Centinaia di persone seguono dal maxi schermo in corso Vittorio Emanuele la celebrazione
Centinaia di persone seguono dal maxi schermo in corso Vittorio Emanuele la celebrazione
Centinaia di persone seguono dal maxi schermo in corso Vittorio Emanuele la celebrazione

Tenendo gli occhi chiusi, ieri pomeriggio, il centro di Villafranca sarebbe potuto sembrare deserto. Solo aprendoli, poi, ci si sarebbe accorti come, in realtà, corso Vittorio Emanuele II fosse gremito. Le centinaia di persone che assistono al funerale di monsignor Giampietro Fasani, infatti, lo fanno in un silenzio assordante. Solo pochi momenti lo rompono. L’assenza di rumore si infrange alla fine, quando il feretro del parroco, scomparso a 65 anni venerdì scorso, viene accompagnato sulle scalinate. Solo in quel momento i tanti fedeli presenti si lasciano andare ad un lungo applauso di saluto. Le sedie blu (più di seicento), posizionate dagli scout di Villafranca in mattinata, iniziano a riempirsi già alle due, un’ora prima della funzione. Un cordone di animatori degli adolescenti della parrocchia blocca sul sagrato chi desidera entrare: la chiesa non può ospitare più nessuno al suo interno. Una volta chiuse le altre due entrate laterali: quelle dedicate alle autorità, agli ecclesiastici e quella dei parenti, i tanti presenti si devono accomodare all’esterno. Sono quasi tutti villafranchesi quelli che occupano le sedie, anche se tra la folla c’è qualcuno di Grezzana, luogo di nascita di monsignor Fasani, e di altri paesi della provincia. Poco prima delle tre, si avvicina un gruppo dall’accento romano, sono dipendenti della Conferenza episcopale italiana arrivati in treno dalla capitale. Il grande schermo posizionato al centro dalla via principale della città cattura l’attenzione già prima dell’inizio dei funerali. SCORRONO FOTO di Fasani in compagnia del papa, nel suo ufficio e primi piani. Poi la diretta dall’interno del Duomo. E il silenzio. Prendendo posto c’è chi si lascia a un saluto e a un ricordo. «Era un uomo espansivo, aveva sempre una parola per tutti», racconta un signore che cerca una sedia libera fra le prime file. Ci sono tanti giovani, di ogni età. Più indietro, infatti, nel secondo blocco, un gruppo di ragazzine attende l’inizio della celebrazione. «Era simpatico, gentile e sorridente», confessa una di loro. Il pensiero è vivo e recente: «Con lui facevamo catechismo e abbiamo svolto l’ultimo campo scuola insieme questa estate». I fedeli, o semplicemente gli amici e conoscenti, si dispongono anche sui marciapiedi lungo il corso, fuori dai negozi che appongono sulla vetrina la scritta «Chiuso per lutto cittadino. L’attività aprirà al termine della cerimonia». Il freddo non ferma i genitori con i passeggini e gli anziani. Alcuni assistono all’ultimo saluto a don Giampietro in sella alla loro bicicletta. «C’era da aspettarsela una partecipazione così massiccia», racconta ancora un villafranchese che si porta il fazzoletto agli occhi mentre il feretro esce. A lato una maestra di una scuola del centro racconta che il monsignor era passato per un saluto durante la recita dei bambini del Natale appena trascorso: «Era sempre presente», sottolinea. Qualche residente si affaccia dalla finestra. «Abbiamo ricordi bellissimi, come il giorno in cui ha celebrato il nostro matrimonio, il battesimo dei bambini e le cresime», dice una mamma. Gli animatori, con una sgargiante maglietta blu, si aggirano tra i presenti, danno indicazioni, informazioni e consegnano piccole foto di don Fasani. «Era una persona saggia, preparata. Aveva parole profonde e che arrivano dritte al cuore», spiega una donna infreddolita. Anche chi lo vedeva poco, non ha perso l’occasione per esserci. Pure chi frequenta l’altra parrocchia di Madonna del Popolo ha pregato e salutato il parroco. Il dispiegamento di uomini è stato massiccio. Il centro è stato chiuso al traffico già in mattinata, ma le riunioni fra le forze dell’ordine sono iniziate nella giornata di sabato. Polizia, carabinieri e protezione civile hanno presidiato la zona del funerale costantemente, utilizzando una trentina di unità. I militari hanno controllato i varchi d’accesso lungo tutto il perimetro dell’area. Al termine della celebrazione gli scout hanno iniziato ad impilare le sedie per lasciare di nuovo libero il passaggio e tornare alla normalità. •

Nicolò Vincenzi

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