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Dibattito sul referendum
Si litiga per D’Arienzo

Vincenzo D’Arienzo, deputato del Partito democratico
Vincenzo D’Arienzo, deputato del Partito democratico
Vincenzo D’Arienzo, deputato del Partito democratico
Vincenzo D’Arienzo, deputato del Partito democratico

È di nuovo tempo di polemica, a Buttapietra, per il referendum sull’autonomia del Veneto. Una consultazione che formalmente costituisce un inedito terreno comune fra tre delle quattro forze presenti in Consiglio comunale: la civica trasversale di maggioranza Con la gente per il paese, la Lega ed Alternativa civica, che è riconducibile almeno in parte all’area Pd (ma che di fatto sta facendo emergere le divergenze di sempre). Con qualcosa in più, visto che il capogruppo del Carroccio Renzo Giacopuzzi arriva a esprimere dubbi sulla correttezza delle iniziative politiche prese dal suo collega di opposizione Gabriele Filippi di Ac.

«Nell’ultimo consiglio comunale Filippi, al pari del sindaco, si è detto favorevole a promuovere assieme alla Lega un’azione di informazione in merito al referendum ed a sostenere le ragioni del sì», spiega Giacopuzzi. «In effetti tutti noi abbiamo concorso all’organizzazione della serata di informazione che si è svolta lunedì 9 ottobre in sala civica», precisa.

Salvo poi criticare le scelte in merito ai relatori. «Il nostro gruppo ha chiesto ed ottenuto la disponibilità di Luca Coletto, l’assessore alla Sanità della Regione, mentre la formazione del sindaco ha proposto l’intervento del consigliere regionale di Idea Stefano Casali», racconta. Sottolineando che entrambi i partecipanti erano favore dell’autonomia.

«Il gruppo di Filippi, invece, ha fatto intervenire il deputato democratico Vincenzo D’Arienzo, il quale ha dichiarato pubblicamente che il 22 ottobre si asterrà dal voto e nel corso della serata ha illustrato ampiamente la sua posizione».

«Nella discussione in Consiglio tutti erano stati chiari nel dire che volevano far conoscere le ragioni del sì, eppure una volta arrivati all’assemblea le cose sono cambiate», continua il rappresentante della Lega. Non nascondendo certo il suo disappunto. Gabriele Filippi, però, non accetta l’accusa, seppur velata, di scorrettezza. «L’assemblea è stata organizzata dal Comune in collaborazione con Alternativa civica e Lega e l’accordo era che ci dovessero essere più voci a confronto», spiega. «Va vista proprio in questo senso la presenza di D’Arienzo, il quale ha comunque espresso quella che è la sua posizione personale», aggiunge Filippi. «Sia all’inizio che alla fine della serata, infatti, ho annunciato pubblicamente che il mio gruppo è a favore dell’autonomia ed ho invitato i cittadini ad andare a votare per il si; d’altronde questa è anche la posizione del Partito democratico, anche se l’onorevole che è stato a Buttapietra ha un sentire diverso».

Per una polemica che viene, una che va. A fronte delle rimostranze leghiste dovute al fatto che i tabelloni per la propaganda elettorale erano stati posizionati in luoghi diversi da quelli usuali, essendo per questo meno visibili, il sindaco Moretto ha risposto sottolineando che «anche questa amministrazione comunale sostiene il referendum» e facendo sapere che è stato disposto di cambiare la dislocazione delle bande. Essa infatti non rispetta quanto era stato deliberato dalla giunta un mese fa, che ha stabilito i luoghi in cui creare gli spazi di affissione, puntando a rendere i tabelloni visibili ma, anche, ad evitare intralci alla viabilità.

Luca Fiorin

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