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la cerimonia

Dedicata Manganelli
la sala del Consiglio
di Mozzecane

Adriana Piancastelli scopre la targa dedicata al marito Antonio Manganelli  FOTO PECORA
Adriana Piancastelli scopre la targa dedicata al marito Antonio Manganelli FOTO PECORA
Intitolazione sala a Manganelli

«I grandi uomini si misurano da ciò che danno e non da ciò che ricevono». Due righe, accompagnate dalla data di ieri, sono incise sulla targa di intitolazione della sala consiliare di Mozzecane al prefetto ed ex capo della polizia, Antonio Manganelli.

Ad aprire la cerimonia, che si è svolta in municipio nel tardo pomeriggio, il sindaco Tomas Piccinini, davanti ad una platea folta di rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’Ordine, della politica, ad amministratori e cittadini comuni. «Tutti parlano di Manganelli come di un capo. Ed è una cosa che mi ha sempre colpito molto», ricorda alla presenza della vedova, Adriana Piancastelli, che scoprirà la targa, accompagnata dal prefetto Salvatore Mulas. Con loro anche il questore, Giuseppe Mangini. Poco distanti i senatori Cinzia Bonfrisco e Stefano Bertacco, i consiglieri regionale Alessandro Montagnoli e provinciale, Luca Zamperini. Partecipano, inoltre, rappresentanti delle questure di Verona, Palermo, Firenze e il direttore della scuola di polizia di Peschiera, Giampaolo Trevisi. Il consigliere Fernando Barana legge le motivazioni con le quali il Consiglio comunale all’unanimità ha deciso di intitolare la prima sala civica d’Italia a Manganelli: «Ha lottato contro la mafia ed è stato implacabile nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata». Poi è la volta dei ricordi. Tra tutti, quello del prefetto Mulas.

«Antonio è stato il mio capo quando ero diventato direttore della questura di Palermo, negli anni ’90. Ci eravamo già conosciuti in Sardegna nella stagione dei sequestri di persona. È stato un punto di riferimento, un sostegno. Da lui tutti noi abbiamo sempre avuto un sorriso. Proprio lui, già malato, mi comunicò che sarei diventato prefetto», afferma.

«È stato un eccezionale servitore dello Stato oltre che un caro ed affettuoso amico», riferisce in un messaggio inviato all’amministrazione comunale, il presidente del Senato, Pietro Grasso. «Un raffinato investigatore, che ho incontrato nella mia carriera di magistrato e che ho avuto modo di conoscere anche per le sue doti di grande poliziotto», ricorda il testo in arrivo da Palazzo Madama, letto in aula dal vicesindaco Mauro Martelli.

L’intitolazione della sala e la X edizione della serata «Per continuare a non dimenticare», che si è svolta di seguito, a Villa Vecelli, hanno ottenuto, quest’anno, il patrocinio del Senato, oltre a quello di Regione e Provincia.VA.ZA.

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