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Critiche anonime
sull’asfalto in ritardo
E il sindaco si arrabbia

Il sindaco Gianluigi Mazzi
Il sindaco Gianluigi Mazzi
Il sindaco Gianluigi Mazzi
Il sindaco Gianluigi Mazzi

Critiche anonime hanno messo in subbuglio il Comune di Sona. Nel fine settimana, in centro a Lugagnano, sono apparsi volantini anonimi che polemizzavano contro l’ amministrazione comunale per la durata dei lavori di asfaltatura di via San Francesco. Nei fogli attaccati lungo la via principale del paese si leggeva: «Amministrazione comunale vergogna. Sono passati 15 giorni e la via San Francesco è ancora da ultimare». Il volantino era firmato genericamente con la dicitura «un cittadino». Ma l’autore sarebbe già stato individuato, attraverso le telecamere di sorveglianza.

Critica a parte, però, a infastidire il sindaco Gianluigi Mazzi e l’assessore delegato alle manutenzioni Gianfranco Dalla Valentina è stata la scelta del cittadino di polemizzare in anonimato.

I due amministratori, infatti, ammettono che c’è stato un ritardo e ne spiegano anche la motivazione. Tuttavia non hanno preso bene la modalità di critica scelta dal residente che ha deciso di lamentarsi pubblicamente, ma senza mettere il proprio nome sul volantino.

«Abbiamo tolto una decina di fogli appesi in alcuni punti del paese», spiega il sindaco Mazzi. «I primi li abbiamo staccati sabato mattina, poi sono riapparsi. Con le telecamere, è stato possibile vedere l’autore anche perché ha scelto di appenderli proprio sulla via principale. Nel momento in cui avremo tutti gli elementi per identificare questa persona con assoluta certezza, la convocheremo».

«Quello che più mi infastidisce», aggiunge concludendo il primo cittadino, «è l’anonimato. Noi abbiamo sempre dimostrato disponibilità al dialogo, non capisco quindi perché ogni tanto qualcuno manifesti il suo malessere utilizzando la forma anonima. Non si può dare la colpa del ritardo all’amministrazione, ci sono elementi che non dipendono da noi, ad esempio la pioggia. Ad appendere i volantini, non è stato un cittadino qualunque. L’impressione è che qualcuno abbia interesse a sollevare un malessere che fra i residenti non c’è».

Sulla questione interviene anche Dalla Valentina spiegando che il cronoprogramma dei lavori di asfaltatura che aveva fornito la ditta prevedeva che ogni stralcio, quindi anche quello di via San Francesco, dovesse durare una settimana. «Ovviamente», continua l’assessore, «poi possono subentrare elementi, come il tempo, che inizialmente non vengono previsti. Ci sono state alcune giornate di pioggia e con il maltempo non si può asfaltare, quindi bisogna posticipare. Il ritardo c’è stato, dunque, ma c’è anche una motivazione. Essere accusati da una persona che non ci mette la faccia è una cosa molto fastidiosa. Poi, qualcuno potrebbe dire che i lavori di asfaltatura potevano cominciare prima, ma a questo riguardo occorre tenere presente che questi interventi erano stati deliberati dall’organo politico nel novembre del 2015: i ritardi nella partenza dei lavori sono stati dovuti ai tempi della burocrazia».

Dalla Valentina spoega anche che è stata data la precedenza alla posa della fibra: «Non aveva senso asfaltare e poi tagliare, ma questo non ha provocato tantissimi ritardi nell’esecuzione degli interventi di asfaltatura, perché ci siamo organizzati spostando i cantieri».

Qualche malumore è stato provocato dal fatto che a effettuare i lavori di asfaltatura non è una ditta locale ma un’impresa milanese. A questo proposito, il sindaco Mazzi spiega: «Anche a noi farebbe piacere dare lavoro alle ditte del territorio, ma i bandi non funzionano così. Questa amministrazione agisce con trasparenza, e non sarà mai influenzato un bando per far vincere aziende locali. Gli uffici hanno rispettato i criteri previsti dal nuovo codice degli appalti».

Poi, riferendosi più in generale ai disagi che possono essere provocati dalla presenza dei lavori, Mazzi aggiunge: «La viabilità di Lugagnano è pessima e qualsiasi intervento sull’arteria principale provocherà sempre dei disagi. Io lo capisco, ma serve anche un po’ di pazienza da parte dei cittadini».

Federica Valbusa

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