<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Corte dei conti da brividi C’è un milione da pagare

Il sindaco Lucio Buzzi
Il sindaco Lucio Buzzi
Il sindaco Lucio Buzzi
Il sindaco Lucio Buzzi

Nicolò Vincenzi L’attesa è finita. La tanto agognata delibera della Corte dei Conti, che avrebbe dovuto far luce sulla complicata situazione del Comune, evidenzia tre punti: la mancanza della necessità di ricorrere al piano di predissesto; la situazione dei conti comunali; l’intervento della procura regionale per l’affidamento di consulenze relative al bilancio, incarico dato dall’amministrazione, allo studio Sigaudo di Torino. La Corte, principalmente, pone l’accento sulla scelta dell’amministrazione di ricorrere al piano di predissesto, presentato in primavera in consiglio comunale. Da Venezia, sottolineano la «non proporzionalità tra il paventato ricorso al predissesto e la situazione effettiva del bilancio dell’ente». Aggiungendo poi che le richieste della maggioranza, guidata da Lucio Buzzi, erano «scarsamente motivate e generiche». Inoltre, il cambio «repentino» della decisione (prima di ricorrere al piano, poi di revocarlo nella delibera di consiglio successivo) va nella stessa direzione prospettata dalla Corte. Nel corso degli anni precedenti, fa sapere ancora la Corte, Povegliano aveva registrato situazioni di sostanziale equilibrio di bilancio e di avanzo di amministrazione, criticando la scelta di chi «ha inopinatamente deliberato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale». Questa procedura, infatti, deve essere utilizzata in una situazione finanziaria di gravità tale da «non poter consentire alcun tipo di intervento ordinario a tutela degli equilibri di bilancio». Il secondo punto, riguarda la situazione delle casse comunali. Si dispone di provvedere, nel primo bilancio di previsione utile, al disavanzo derivante «dal riaccertamento straordinario dei residui e conseguentemente dalle spese finanziate senza copertura, oltre a ricostituire i vincoli a valere sui risultati di amministrazione successivi al 2014, non correttamente appostati, per un importo complessivo di un milione 111mila 266,73 euro (ammontava a un milione 96mila 16,73 euro fino al 31 dicembre 2015 a cui vanno aggiunti 15mila 250 euro derivanti dal 2016). L’origine di questo disavanzo era già stato oggetto di una precedente delibera della Corte del giugno scorso. In quell’occasione si era parlato di errore nel calcolo del risultato di amministrazione al primo gennaio 2015. Ora, il totale riassorbimento del disavanzo dovrà essere attuato nei prossimi tre anni o, al massimo, entro la fine del mandato dell’attuale amministrazione, nel 2021. Viene altresì bocciato il piano proposto dalla maggioranza perché «anziché procedere all’adozione di misure correttive di carattere sostanziale», la strada intrapresa è stata un’altra. Il comune di Povegliano «ha inteso superare la criticità legata alla presenza di quello che appare un disavanzo occulto da riaccertamento straordinario mediante un meccanismo di carattere formale del tutto singolare e atipico volto alla cancellazione anticipata di residui Epf 2014 e precedenti, tale da modificare il risultato di esercizio 2014 e, conseguentemente, le risultanze del riaccertamento straordinario». C’è poi la questione della Sigaudo di Torino, società a cui l’amministrazione si è appoggiata per un supporto specialistico per affrontare il tema del bilancio e a cui deve un importo di 34mila euro più Iva. La Corte spiega che sono le strutture ed il personale interno all’ente comunale che devono assolvere invece a tali compiti. «L’attingimento dall’esterno è consentito solo allorquando nell’ambito della dotazione organica non sia possibile reperire personale competente». Ovvero nel caso in cui i mezzi a disposizione non siano sufficienti, caso, questo, che non tocca Povegliano. Quest’ultimo punto verrà preso in carico, per ulteriori accertamenti, dalla Procura regionale. •

Suggerimenti