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Condanne per gli appalti alla casa di riposo

La casa di riposo Morelli Bugna a Villafranca FOTO PECORA
La casa di riposo Morelli Bugna a Villafranca FOTO PECORA
La casa di riposo Morelli Bugna a Villafranca FOTO PECORA
La casa di riposo Morelli Bugna a Villafranca FOTO PECORA

Adesso, per la vicenda legata ai lavori di ristrutturazione alla casa Morelli Bugna di Villafranca e agli appalti preceduti da accordi e telefonate tra gli imprenditori interessati (o loro portavoce) e i vertici dell’Ipab, resta solo il processo che si celebra davanti al collegio presieduto da Rita Caccamo. Già perchè ieri il gup Giuliana Franciosi ha deciso gli abbreviati per Luciana Fasoli, Andrea Agosti e Carlo Gaiardoni (ex direttore della casa di riposo) e ha accolto il patteggiamento a due mesi e venti giorni per Mattia Serpelloni, titolare dell’omonima impresa edile, anche lui accusato di turbativa d’asta (le modalità della gara secondo l’ipotesi accusatoria era stato ritagliato proprio su misura per lui) anche se si era ritirato dopo la pubblicazione del bando. Tornando alle condanne decise ieri, il giudice ha leggermente ridotto l’entità delle pene chiese dal pm Beatrice Zanotti, e la signora Fasoli, ottantenne ritenuta il «portavoce» prima del gruppo Nicchio e poi della Costruzioni Vallone, è stata condannata a otto mesi e 800 euro di multa per la turbativa d’asta mentre è stata assolta per la rivelazione di segreti d’ufficio (è difesa da Cristiano Pippa - Felice Rubino); due mesi e 20 giorni oltre a 400 euro la condanna per l’ex direttore Gaiardoni (difesa Marco Pezzotti - Nicola Avanzi) e assolto anch’egli per la rivelazione dei segreti d’ufficio (il gip gli ha concesso il beneficio della sospensione della pena); infine 3 mesi 10 giorni di reclusione oltre a 500 euro di multa la condanna per Andrea Agosti (difesa Alberto Iadanza), il responsabile unico del procedimento in una gara, quella dei lavori per 3 milioni di euro, e membro della commissione nella seconda (pena sospesa anche per lui). Tutti e tre per un anno non potranno contrattare con la pubblica amministrazione. I lavori per la casa di riposo di Villafranca all’epoca presieduta da Davide Tumicelli (che affronta il dibattimento) riguardavano sia le opere di adeguamento statico, funzionale, normativo e tecnologico del blocco sud sia la manutenzione degli impianti termoidraulici e di climatizzazione. La prima gara, tra base d’asta e oneri per la sicurezza, sfiorava i tre milioni di euro mentre la seconda aveva un’entità decisamente più modesta (38.500 euro). L’anno è il 2016, la Vallone si aggiudica la prima il cui bando prevedeva anche la cessione «in parziale sostituzione del corrispettivo» di un terreno a Villafranca e la nuda proprietà di 4 appartamenti a Verona. E la ricostruzione accusatoria fa risalire in particolare alla fase preparatoria i contatti stretti tra il presidente dell’Ipab e il rappresentante della Serpelloni spa che veniva messo al corrente di tutte le notizie concernenti la gara. Agosti gli aveva inviato la documentazione, anche su supporto informatico e l’imprenditore era stato rassicurato che ci sarebbe stato un potenziale acquirente dei terreni. Serpelloni si ritirò dopo la pubblicazione, la gara la vinse la Costruzioni Vallone e qualche mese dopo venne indetta la «garetta», quella che in aprile si aggiudicò la «Mazzimpianti» che non era stata invitata alla prima. Differente l’importo ma le modalità con cui le informazioni sul bando arrivavano alle imprese interessate era la stessa, •

F.M.

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