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Compra al mercatino il disco
con il dibattito sul Milite ignoto

Alberto Chiantera con il disco acquistato al mercatino di villa BalladoroIl cofanetto con il discorso in parlamento sul Milite ignotoL’etichetta del cimelio che risale al 1921
Alberto Chiantera con il disco acquistato al mercatino di villa BalladoroIl cofanetto con il discorso in parlamento sul Milite ignotoL’etichetta del cimelio che risale al 1921
Alberto Chiantera con il disco acquistato al mercatino di villa BalladoroIl cofanetto con il discorso in parlamento sul Milite ignotoL’etichetta del cimelio che risale al 1921
Alberto Chiantera con il disco acquistato al mercatino di villa BalladoroIl cofanetto con il discorso in parlamento sul Milite ignotoL’etichetta del cimelio che risale al 1921

28 luglio 1921. Il Parlamento italiano approva il disegno di legge dell’onorevole Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon per l’istituzione del monumento al Milite ignoto, dedicato a tutti i soldati della Grande Guerra, che morirono in combattimento, ma che non fu possibile identificare, circa 600mila. L’intervento di De Vecchi e la discussione parlamentare vennero incise dalla Discoteca di Stato su dischi in gomma lacca e carbone, molto più rigidi del vinile, più esposti al rischio di spezzarsi. Rarissimi da trovare.

Estate 2017. Alberto Chiantera, presidente del museo Opera di Povegliano, passeggia per il mercatino dell’antiquariato di Villa Balladoro e si imbatte in una bancarella che, tra vecchi vinili ed una selva di copertine, espone anche una custodia azzurra, con scritte a caratteri dorati, contenente diverse incisioni. Il «cofanetto», realizzato in epoca fascista per conto del Ministero per l’Educazione nazionale, conserva l’intero discorso di De Vecchi di Val Cismon, che nel frattempo aveva aderito al movimento di Mussolini ed era diventato Quadrumviro della Marcia su Roma. Chiantera chiede quanto costa e, alla richiesta di soli 10 euro, paga, prende il cimelio, e se ne va.

«È stato un momento sorprendente ed emozionante. Ho proceduto subito all’acquisto, anche perché immagino che siano pochissimi i pezzi ancora in circolazione data la fragilità del materiale su cui è stata realizzata l’incisione», racconta il collezionista di radio, dischi, cimeli lirici, che è anche alla guida, insieme al figlio Francesco, del Museo della radio di Verona. «Nella mia raccolta discografica aveva già trovato posto la melodia musicata e cantata, dedicata al Milite ignoto, scritta da Giovanni Ermete Gaeta, ma non avevo mai avuto modo di avvicinare l’incisione del discorso parlamentare», ricostruisce. «Ora questo come numerosi altri pezzi unici della mia collezione, troverà posto al Museo Opera che dal novembre scorso si è trasferito da Verona a Povegliano», spiega. L’esposizione al terzo piano di Villa Balladoro è costituita da circa 500 pezzi, per lo più legati alla tradizione operistica scaligera. Ma molti oggetti esposti, tra cui grammofoni, accessori per l’ascolto della musica, testimonianze scritte e carteggi tra illustri cantanti e intellettuali dell’epoca, raccontano la storia del Novecento. Una sezione potrà dunque servire a ricostruire, con le incisioni del discorso di De Vecchi e la melodia scritta da Gaeta, gli anni dell’immediato Primo Dopoguerra, quando l’Italia uscì dal conflitto vincitrice, ma impoverita e priva di punti di riferimento politici, fino ad abbracciare la dittatura. «Portare il cofanetto al museo permetterà ai visitatori di rammentare anche come fu scelto il milite da seppellire all’Altare della Patria a Roma», evidenzia Chiantera, militare in pensione. «Furono individuate 11 salme prive di nome dai diversi fronti di guerra e portate alla basilica di Aquileia. Maria Bergamas, madre di Antonio, volontario irredentista di Gradisca di Isonzo, che aveva disertato l’esercito austroungarico per unirsi a quello italiano. Morì in combattimento senza che il suo corpo sia mai stato ritrovato, fu incaricata di scegliere quale feretro inviare nella capitale», ricostruisce. Maria non riuscì a completare la sua ricognizione. Svenne davanti a una bara, invocando il nome del suo Antonio. Quella diventò convenzionalmente la salma del Milite ignoto.

Valeria Zanetti

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