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Cimitero nella furia del vento
Strappata la guaina del tetto

Albero spezzato a  CustozaIn località Pioppa a Mozzecane  il vento ha abbattuto un grosso albero FOTOSERVIZIO PECORAIl palo del Sego della vecia a Custoza è stato abbattuto dal vento
Albero spezzato a CustozaIn località Pioppa a Mozzecane il vento ha abbattuto un grosso albero FOTOSERVIZIO PECORAIl palo del Sego della vecia a Custoza è stato abbattuto dal vento
Albero spezzato a  CustozaIn località Pioppa a Mozzecane  il vento ha abbattuto un grosso albero FOTOSERVIZIO PECORAIl palo del Sego della vecia a Custoza è stato abbattuto dal vento
Albero spezzato a CustozaIn località Pioppa a Mozzecane il vento ha abbattuto un grosso albero FOTOSERVIZIO PECORAIl palo del Sego della vecia a Custoza è stato abbattuto dal vento

Una notte di bufera, con pioggia e vento, e il fragore ogni tanto di un fulmine. Gli strascichi di una tromba d’aria nel Mantovano sono arrivati fino al Villafranchese nella notte tra giovedì e venerdì.

Ad avere la peggio è stato il cimitero di Valeggio. Il vento ha strappato dal tetto circa 300 metri quadrati di guaina di copertura, trascinata via come un lenzuolo e finita all’esterno del cimitero poco distante dall’ingresso. Avvolta nella guaina anche buona parte della grondaia. Ieri mattina restavano sul cornicione del tetto solo i ganci che sorreggono il canale di gronda forzati dal vento. «È stata una notte di botti e forti folate», raccontano i residenti di Valeggio e di Custoza.

La furia del maltempo ha colpito a macchia di leopardo. Dal Mantovano il vento ha fatto tappa a Mozzecane dove in località Pioppa, poco distante da Tormine, ha sradicato una pianta. Un’altra vicina è stata tagliata dagli operai del Comune. «Era pericolante e abbiamo preferito toglierla per motivi di sicurezza», spiega il sindaco Thomas Piccinini in contatto ieri con i vigili del fuoco che operano anche sul Mantovano. «La tromba d'aria ha fatto notevoli danni nelle zone di Marmirolo, mi hanno riferito. Qui per fortuna è passata di striscio».

Il vento ha proseguito verso la frazione villafranchese di Quaderni dove ha spezzato a metà un albero nel cortile del circolo Noi. Quindi si è diretto a Valeggio abbattendosi con furia sul cimitero e staccando una lapide commemorativa in pietra dalla facciata della sede della Pro loco in piazza Carlo Alberto, vicino al municipio. Nelle campagne, come rileva il sindaco Angelo Tosoni, ha messo a dura prova serre di ortaggi e reti antigrandine sulle piantagioni di pesche e kiwi.

Qualche chilometro più in là, a un quarto all'una, Custoza si è svegliata per un forte colpo: un fulmine piombato nel cuore del paese udito fino a Villafranca. «Ne sono caduti parecchi», spiega il vicesindaco di Sommacampagna Fabrizio Bertolaso che ha coordinato i lavori nella piazza della frazione dove un grosso albero è stato spezzato dalla furia del vento.

Ieri gli operai comunali hanno lavorato tutta la mattina per tagliare la pianta che aveva una chioma molto folta e un tronco grande di cui resta solo un moncone.

È stato abbattuto anche il palo del Sego della Vecia pochi metri più in là, collocato dall’associazione Crèa di Custoza per ricordare l’antica rappresentazione teatrale inscenata nella frazione fino alla metà del secolo scorso. È un pilone di legno con una lunga scala legata sul fianco e l’immagine della Vecia che vi si arrampica. È stato piantato qualche anno fa nella terra e col tempo è marcito. Il vento ha fatto il resto.

Maria Vittoria Adami

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