Ottanta profughi ospitati in 25 mesi di attività, di cui una ventina sono andati all’estero, cinque hanno assunto lo status di rifugiati politici, ventidue hanno dovuto fare i conti con un diniego alle loro richieste di asilo e ora stanno attendendo un nuovo pronunciamento, avendo presentato appello contro tale decisione. Infine, i rimanenti stanno aspettando il primo verdetto della commissione che vaglia la storia di chi arriva in Italia dopo aver viaggiato sui cosiddetti «barconi della morte».
È il bilancio, dal punto di vista esclusivamente numerico, del Centro di accoglienza straordinaria che era attivo dal maggio del 2015 all’albergo Marino di Buttapietra e che da domani inizierà a essere svuotato, in seguito al mancato rinnovo della convenzione da parte dei proprietari dell’immobile.
Degli attuali 43 ospiti del Marino, 14 dovrebbero essere trasferiti a Isola della Scala: si tratta di coloro che sono riusciti ad ottenere dei contratti di lavoro temporanei in aziende agricole della zona per la raccolta estiva. Altri andranno all’hotel Monaco a Verona mentre la maggior parte sarà portata a Castagnaro.
«Secondo quanto ci è stato riferito dalla cooperativa, che sta gestendo i trasferimenti, tutto dovrebbe essere concluso entro giovedì», racconta Loretta Girelli, che è una dei titolari dell’albergo Marino. La decisione di non rinnovare l’accordo per il Cas, sottolinea la proprietaria, è stato preso in seguito al cambiamento delle regole della convenzione, che ora va stipulata seguendo formule più complesse, e in considerazione di alcune motivazioni strettamente personali dei proprietari della storica struttura. L.F.