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C’è odore di benzina in paese
Porta pure bruciore agli occhi

Il deposito di idrocarburi sulla statale FOTO PECORA
Il deposito di idrocarburi sulla statale FOTO PECORA
Il deposito di idrocarburi sulla statale FOTO PECORA
Il deposito di idrocarburi sulla statale FOTO PECORA

C’è preoccupazione a Mozzecane. Alcuni abitanti del paese sono costretti a tenere le finestre chiuse per evitare che l’odore di benzina e gasolio entri nelle loro case. Sulla statale che attraversa Mozzecane poco dopo la chiesa in direzione Mantova, da diverso tempo (almeno da febbraio) l’odore è fastidioso a tal punto che alcuni negozi, quelli che si affacciano sulla strada, hanno dovuto chiudere le proprie porte. Cittadini raccontano di bruciore agli occhi, altri ancora che respirare diventa fastidioso.

L’amministrazione comunale, per questo motivo, già da diverso tempo sta monitorando la zona intorno alle cisterne della ditta che si occupa dello stoccaggio di carburante, proprio in prossimità della strada, in centro paese. Gli abitanti della zona si dicono preoccupati per la propria salute, non sapendo quale sia il rischio reale di quelle esalazioni.

«La segnalazione di fenomeni odorigeni»,, spiega il vice sindaco Mauro Martelli che si sta occupando della questione, «ci ha portato a dare incarico a un laboratorio affinché valuti l’impatto ambientale su tre punti limitrofi alla ditta». «Questo laboratorio, una volta analizzati i dati», prosegue Martelli, «ci darà i paramenti della concentrazione e della presenza nell’aria di idrocarburi».

Nella delibera di giunta del 13 aprile si legge infatti che occorre «procedere all’effettuazione di un’indagine ambientale finalizzata alla determinazione di agenti chimici di sostanze volatili da idrocarburi, mediante il campionamento delle emissioni in atmosfera da parte di una ditta specializzata».

Già nel 2003, dopo la realizzazione della variante urbanistica, la zona in questione è stata ridefinita BR, ovvero residenziale di ristrutturazione, iniziando così una trattativa al fine di delocalizzare la ditta in un’area meno centrale di Mozzecane. «Ci sono tutte le autorizzazioni necessarie per svolgere lo stoccaggio nei limiti previsti dalla legge», precisa Martelli. L’attività però, per sua natura, ha un impatto sull’ambiente e, in primo luogo, nel sottosuolo. A tal proposito il vice sindaco spiega: «Da alcune analisi fatte è emerso che c’è stato un superamento del limite consentito della concentrazione di idrocarburi. Venuti a sapere di questo aspetto abbiamo attivato una conferenza di servizi (al momento ne sono state fatte tre, la prima tre mesi fa) con impresa, Provincia e Arpav in modo che vengano poste in essere le misure per la messa in sicurezza».

«La prima operazione», continua, «fatta dalla ditta, a valle di un’autorizzazione di Acque Veronesi, è stata quella di pompare acqua dalla falda (quella non utilizzata a scopi idropotabili), che ha accusato il superamento del limite tollerabile di presenza di idrocarburi. Rendere il luogo sicuro significa: attingere acqua dalla falda e scaricarla in fognatura (avendo i paramenti previsti per farlo), con questa azione si evita che gli idrocarburi si propaghino».

Martelli ha proseguito facendo notare che nell’ultima conferenza dei servizi è stata approvato inoltre il piano delle indagini per capire quale sia il tipo di inquinamento e la sua diffusione sul suolo, ed inoltre, ha chiarito: «Sono stati posizionati dei piezometri per monitorare la falda». Martelli ha spiegato che questa operazione è necessaria al fine di fare una analisi completa e valutare gli eventuali rischi, ma sul punto precisa ancora: «In sostanza c’è un suolo, nell’area presa in considerazione, in parte inquinato ma, grazie ai trattamenti che sono stati attivati, non si sta propagando». Una volta pervenuti ed elaborati tutti i paramenti di studio (serviranno alcuni mesi) si potrà dunque capire come agire. Sulla questione il sindaco Tomas Piccini afferma: «Stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre competenze, garantendo la sicurezza».

Nicolò Vincenzi

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