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Bufera per le regole sulle slot
Lite tra sindaco e consiglieri

Il sindaco Sara MorettoI consiglieri Antonio Pegoraro e Renzo Giacopuzzi FOTO PECORA
Il sindaco Sara MorettoI consiglieri Antonio Pegoraro e Renzo Giacopuzzi FOTO PECORA
Il sindaco Sara MorettoI consiglieri Antonio Pegoraro e Renzo Giacopuzzi FOTO PECORA
Il sindaco Sara MorettoI consiglieri Antonio Pegoraro e Renzo Giacopuzzi FOTO PECORA

Le regole del gioco d’azzardo lecito, quelle relative all’uso di slot machines e videolottery, a Buttapietra continuano a provocare discussioni nelle istituzioni comunali. Anzi, più passano i giorni e più questo tema scalda gli animi. Mercoledì sera, in Consiglio comunale, i rappresentanti della forza di opposizione maggiormente rappresentata hanno infatti abbandonato l’aula sbattendo la porta e il sindaco ha commentato il loro metodo lanciando accuse ben poco velate.

Le discussioni relative alle misure che definiscono tempi e modalità di utilizzo delle cosiddette macchinette mangia-soldi sono iniziate giusto un mese fa. Il 12 aprile scorso, infatti, il sindaco Sara Moretto ha emesso un’ordinanza con la quale ha stabilito che i giochi elettronici che prevedono vincite in denaro possono rimanere accesi dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22 di ogni giorno ed ha imposto l’adozione di misure volte a scoraggiarne l’utilizzo. Lo stesso giorno, ma qualche ora dopo, si è quindi riunita la commissione consiliare per discutere il regolamento relativo a questa materia. Un argomento che era già stato oggetto di un precedente incontro. Il fatto che l’organo consiliare si sia dedicato ad approfondire la questione quando già il primo cittadino aveva emesso l’ordinanza, e che non sia stato informato dell’iniziativa del sindaco, ha fatto andare su tutte le furie i rappresentanti della Lega.

Il capogruppo del Carroccio Renzo Giacopuzzi ha, infatti, da subito presentato un’interpellanza nella quale definiva la riunione della commissione come una «farsa», e non è bastata a fargli cambiare idea la risposta che gli ha dato mercoledì sera in assemblea il sindaco Sara Moretto. «L’ordinanza l’ho adottata in considerazione del fatto che c’era un’innegabile urgenza, visto che nel giro di pochi mesi hanno aperto a Buttapietra ben due sale giochi e che qui non c’è praticamente bar che non abbia slot machines», ha spiegato il primo cittadino. Affermando che, comunque, questo non svilisce il ruolo della commissione, «che ha il compito di regolamentare complessivamente la materia, lasciando al sindaco quello di stabilire gli orari di utilizzo dei giochi».

Poi il presidente della commissione, il consigliere di maggioranza Claudio Albi, ha detto che anche lui non sapeva nulla dell’ordinanza. Quindi Giacopuzzi, rivolgendosi al sindaco, è esploso in un «non ci prenda per il c...» e, assieme al suo collega di partito Antonio Pegoraro, se n’è andato. La cosa, però, non è finita lì. Rispondendo all’unico consigliere di minoranza rimasto, Gabriele Filippi di Alternativa Civica, che, seppur con toni pacati, aveva espresso anche lui il rammarico per non essere stato informato subito dell’ordinanza, Moretto ha incolpato i leghisti di avere messo in scena una «sceneggiata napoletana». «Considerato che non mi sono presa poteri che non ho», ha poi aggiunto, «mi pare che quella di Giacopuzzi e Pegoraro sia solo un’azione strumentale ed ostruzionistica. Non vogliono l’approvazione del regolamento perché probabilmente avranno altri interessi da tutelare», ha poi concluso.

Il regolamento-che fra l’altro prevede che sale giochi e videolottery, sia in caso di nuove aperture che di cambi di gestione, debbano stare a 500 metri di distanza dai luoghi di aggregazione pubblici-è quindi stato approvato con l’astensione di Filippi. Anche sul conto consuntivo 2016, che ha registrato un avanzo di 562mila euro di cui 100mila sono stati destinati alla progettazione della palestra del polo scolastico, e su alcune variazioni di bilancio di carattere tecnico, l’opposizione si è astenuta. A chiudere la seduta, infine, i ringraziamenti da parte della maggioranza al segretario comunale Paolo Abram, che ha per l’ultima volta verbalizzato il consiglio, avendo lasciato l’incarico.

Luca Fiorin

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