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Bretellina anti traffico
Il progetto è più lontano

Un camion entra in centro a Trevenzuolo per attraversare il paese FOTO PECORA
Un camion entra in centro a Trevenzuolo per attraversare il paese FOTO PECORA
Un camion entra in centro a Trevenzuolo per attraversare il paese FOTO PECORA
Un camion entra in centro a Trevenzuolo per attraversare il paese FOTO PECORA

Torna periodicamente di attualità il problema della bretellina di collegamento che dovrebbe essere realizzata tra la Strada provinciale 50b e la provinciale 3 per deviare il traffico pesante fuori dal centro abitato. Da rilievi statistici risulta che siano oltre mille al giorno i mezzi pesanti in transito nel capoluogo con ricadute ben immaginabili per la salute.

Sul problema della viabilità, Alberto Minozzi, capogruppo di minoranza Uniti per il futuro, ha presentato un’interrogazione nell’ultimo consiglio comunale sollevando, tra l’altro, il problema degli «eventuali danni recati ai proprietari dei terreni con un vincolo preordinato all’esproprio dato dal progetto preliminare della non realizzata bretellina e cosa intende fare l’amministrazione per limitare il traffico pesante». Il sindaco Roberto Gazzani ha ricordato che il progetto preliminare è stato approvato dal suo predecessore Osvaldo Zoccatelli. «Per quanto riguarda la scadenza dei vincoli», ha osservato, «se non verrà espletato l’iter d’esproprio, il Comune potrebbe incappare in problematiche pecuniarie. A tal proposito ho chiesto un parere al responsabile dell’ufficio tecnico, parere fortemente rassicurante, in quanto gli attuali proprietari, su cui verte il tracciato individuato con il progetto di viabilità preliminare, non possono pretendere risarcimenti o far valere danni per vincoli mai posti dal Comune».

Gazzani ha aggiunto che il patto di stabilità impedisce di accendere mutui per l’opera. «La problematica non è nuova perché già nel 1997 l’allora sindaco Gianfranco Minozzi (padre di Alberto, ndr) iniziò l’iter di variante al Piano regolatore generale, individuando la zona industriale ad est del capoluogo ponendolo così tra il casello dell’A22 e la zona industriale, trascurando l’impatto viabilistico che ora viviamo».

Alberto Minozzi si dice perplesso sul rimborso non dovuto ai proprietari dei terreni. «Per questo il mio consiglio a loro è di rivolgersi a un legale per tutelare i propri diritti». Aggiunge che «il patto di stabilità è una scusa. L’amministrazione va dicendo che il problema del traffico dovrà essere trattato a livelli superiori ma ad oggi non risulta che si sia mai mossa per farlo conoscere. Ci stiamo invece pensando noi con una raccolta di firme».

Lino Fontana

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