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Assolto
dopo sei anni
«Ridotto sul lastrico»

LE TAPPE. Parte da lontano la vicenda di Giorgio Tedeschi dei suoi appartamenti al «Manager’s residence» alla Sacra Famiglia alle porte di Verona. È il 2009, infatti, quando, a parere dell’accusa, le prime ombre iniziano ad addensarsi sull’attività del titolare della struttura. La Polizia locale di Verona individua due romeni, responsabili di sfruttare il lavoro sulla strada di due connazionali. Nella stessa inchiesta, finisce anche Giorgio Tedeschi con l’accusa di aver tollerato le prestazioni a luci rosse delle due giovani nel suo residence. Quest’accusa, però, cade nel vuoto il 7 luglio 2014. In quel giorno, il tribunale assolve Tedeschi dall’accusa di favoreggiamento della prostituzione mentre vengono condannati i due romeni per sfruttamento. Ma non basta. Tre anni prima di questa sentenza, tra fine novembre e inizio dicembre, la polizia locale di Verona, comandata da Luigi Altamura, ritorna nel residence con un paio di blitz. Vengono sorprese ragazze, dedite alla vita sulla strada e Tedeschi si ritrova tra capo e collo le stesse accuse, formulate dalla procura solo due anni prima. Contemporaneamente, vengono sequestrati prima tutti i 54 alloggi del residence per poi ridursi a nove, solo quelli di proprietà della società Millenium, di cui è titolare la moglie di Tedeschi, Sara Piccoli. Quegli alloggi torneranno a disposizione della coppia solo il 20 settembre scorso quando la coppia viene assolta perchè il fatto non sussiste. La seconda volta in tre anni. G.CH.

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