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Asilo senza soldi comunali, il paese insorge

La palazzina della scuola materna monsignor Bressan FOTO PECORA
La palazzina della scuola materna monsignor Bressan FOTO PECORA
La palazzina della scuola materna monsignor Bressan FOTO PECORA
La palazzina della scuola materna monsignor Bressan FOTO PECORA

Aiutateci. È il grido che lanciano i genitori degli alunni della scuola dell’infanzia di Povegliano monsignor Bressan. I contributi da parte del Comune sono bloccati dal 2016 e la paura è che l’istituto non possa sopravvivere per molto altro tempo senza. Per questo i rappresentanti dei genitori, negli ultimi giorni, hanno provato a giocarsi l’ultima carta a loro disposizione: una raccolta firme online, sul sito change.org e una cartacea. Nella giornata di ieri le sottoscrizioni erano arrivate a 958 sul web, e una trentina su carta. L’obiettivo è arrivare a mille per poi presentare l’intero malloppo a tutto il consiglio comunale. LA PETIZIONE. «Da metà 2016 la scuola dell'infanzia Bressan di Povegliano Veronese, l’unica del paese, non riceve più l’annuale contributo comunale. Ciò nonostante, grazie agli sforzi e ai sacrifici dei genitori, del personale docente e non docente e grazie ai conti tenuti in ordine fino ad allora dal Consiglio di amministrazione, ha continuato ad erogare un’offerta formativa di qualità. Ma perché questo possa continuare anche in futuro, è necessario che venga siglata al più presto una nuova convenzione con il comune e che sia ripristinato il contributo annuale. Se anche tu ritieni che senza una scuola materna Povegliano sia destinato a trasformarsi in un paese-dormitorio, firma questa petizione. Grazie». Con questo testo si cerca di smobilitare le coscienze di un paese intero. Ma la questione fondi ormai dura da almeno due anni. Nel mezzo promesse e paure per gli attuali 98 iscritti alla scuola. L’OBIETTIVO. «L’idea è nata circa tre settimane fa», racconta Marco Caliari. «Io ho fatto il rappresentante dei genitori per tre anni e quelli oggi in carica mi hanno delegato il compito di redigere il testo», spiega. Le poche righe, poi, sono state presentate anche al consiglio di amministrazione della Bressan, che pur condividendone il contenuto, ha preferito lasciare il corso della petizione in mano solamente ai genitori dei giovani alunni. «L’obiettivo è arrivare almeno a mille sottoscrizioni. Anche se il numero non è così importante», spiega l’ex rappresentante. «Quando abbiamo avuto l’idea, però, ci siamo detti fra di noi che se le firme fossero state poche, nell’ordine del centinaio, sarebbe significato che Povegliano merita davvero di non avere una scuola materna», confessa. «La paura che abbiamo non vogliamo nemmeno nominarla. Il timore è che la scuola non riesca più ad andare avanti senza il contributo del Comune». «Non siamo nel Cda», prosegue il genitore, «non conosciamo esattamente la situazione, ma sappiamo che non è buona». SALARI A RISCHIO. A conferma di questo, durante un consiglio comunale ad inizio novembre, si era parlato addirittura di mancato pagamento degli stipendi. Un anno e mezzo fa, invece, durante una seduta pubblica al teatro del paese, era maggio 2017, i genitori si erano incontrati con l’amministrazione e il parroco di Povegliano don Daniele Soardo, presidente della scuola paritaria. In quell’occasione don Daniele aveva chiesto di fare quadrato, di stringersi come comunità durante un periodo di difficoltà. La palla poi era passata al sindaco Lucio Buzzi che durante un Consiglio Comunale del dicembre scorso aveva garantito 50mila euro subito e altri 130mila per il 2018-2019. Tutto bloccato. Ancora. «La risposta del Comune è che la Corte dei Conti non ha ancora autorizzato l’erogazione dei fondi per la scuola», spiega Caliari. L’ULTIMA SPIAGGIA. Da qui, il tentativo disperato. «Una volta chiusa la campagna di raccolta firme le consegneremo formalmente al Consiglio. Diamo la nostra disponibilità ad accompagnare chiunque per sbloccare la situazione, ovunque si possa andare». Già durante la seduta di lunedì scorso, in sala Savoldo, Caliari, si era presentato autonomamente, e in via del tutto informale al consiglio, leggendo la petizione per mettere al corrente maggioranza e opposizione dell’intento portato avanti dai genitori. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

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