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Amichevole di cricket
tra scout e profughi

Il gruppo scout e i giovani che chiedono asilo in Italia nella foto pre partita
Il gruppo scout e i giovani che chiedono asilo in Italia nella foto pre partita
Il gruppo scout e i giovani che chiedono asilo in Italia nella foto pre partita
Il gruppo scout e i giovani che chiedono asilo in Italia nella foto pre partita

Amici sotto il segno del cricket. Domani i giovani richiedenti asilo provenienti dal Bangladesh, residenti a Grezzano, e una quindicina di scout Agesci del Mozzecane si incontreranno nel campo vicino agli alloggi per giocare allo sport di tradizione britannica più praticato nei Paesi asiatici. L’idea è nata da un incontro che il clan di Mozzecane, i ragazzi grandi tra i 18 e i 22 anni, ha fatto con gli otto giovani del Bangladesh, sbarcati in Sicilia l’anno scorso e arrivati a luglio al bed&breakfast di Grezzano.

È stato il punto d’arrivo di un anno di lavoro per gli scout che hanno riflettuto sul tema dell’immigrazione, sugli attentati, sull’Isis e sulle persone che fuggono dal proprio paese. «Ci siamo informati, abbiamo incontrato chi opera in questi ambiti e ci siamo fatti un’idea diversa di quella che avevamo sul tema», spiega Davide Turina, 27 anni, capo clan insieme a Simone Viviani, 40. Al termine dell’anno di riflessioni e approfondimenti, sono passati alla pratica decidendo di andare a conoscere il gruppo di richiedenti asilo ospitato nel loro Comune. «Sono cinque giovani musulmani e tre indu, tra i 18 e i 35 anni. Ci siamo presentati. Hanno voluto sapere cosa facciamo e chi siamo e si sono aperti subito con noi, forse perché accomunati dall’età. È stata una serata di svago e ci hanno accolto bene. Poi ci hanno raccontato del cricket proponendoci di insegnarcelo».

L’appuntamento è per domani. Gli scout torneranno da loro per giocare. «Passeremo del tempo insieme per capire come stanno, cosa stanno facendo e di cosa hanno bisogno. La nostra missione era stringere una relazione di amicizia». E l’obiettivo è stato centrato: «I ragazzi», conclude Turina, «erano molto contenti. E non vedono l’ora di andare a giocare a cricket».M.V.A.

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