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Acqua, vento e grandine
Danni ad alberi e colture

Il primo temporale di questo inizio della stagione calda ha portato danni e problemi rilevanti nel Villafranchese. L’evento atmosferico verificatosi nel tardo pomeriggio di lunedì, a partire dalle 19, portando forte vento, intense piogge e grandine, ha infatti avuto conseguenze tangibili nell’Ovest della provincia, oltre che in alcune zone della Bassa.

A fornire il quadro delle conseguenze che ha avuto il fortunale per quanto riguarda strade e proprietà private è il Comando provinciale dei vigili del fuoco. Secondo quanto riferisce, squadre e mezzi dei pompieri sono dovuti intervenire per l’intera serata di lunedì in vari comuni della provincia. Da Nogarole Rocca, Isola della Scala, Vigasio e Mozzecane sino a Legnago e Cologna Veneta. Sono state più di cinquanta, infatti, le richieste di intervento che sono arrivate alla sala operativa del comando.

Grazie all’intervento del personale di stanza a Verona, nella sede staccata di Legnago e nel distaccamento volontario di Bovolone, verso le 21.30 i vigili del fuoco erano arrivati a dare risposta a circa la metà delle segnalazioni. In particolare a quelle riguardanti la rimozione di alberi dalla sede stradale ed il taglio di rami pericolanti. Per riportare alla completa normalità la situazione sono poi state necessarie alcune ore di ulteriore lavoro.

Dal punto di vista dei problemi alla viabilità la situazione più rilevante è sicuramente avvenuta sulla strada provinciale 53, nel tratto che va da Grezzano di Mozzecane e Nogarole Rocca. Qui, infatti, sono caduti a terra quattro grossi alberi, che hanno finito per ostruire completamente la carreggiata. Per risolvere il problema, i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo, tagliando rami e tronchi con le motoseghe, per consentire che venissero poi rimossi e tornasse finalmente libera la sede stradale.

Che nell’Ovest della provincia si siano verificate situazioni eccezionali lo confermano anche alcuni primi cittadini. Antonello Panuccio, il sindaco di Castel d’Azzano, pur spiegando che nel suo Comune l’evento atmosferico di lunedì sera ha portato principalmente intense piogge, racconta che c’è stata la caduta di qualche albero. Situazioni che comunque si sono verificate in particolare ai danni di piante che erano ammalate. Più grave, invece, la situazione a Vigasio. Il primo cittadino Eddi Tosi spiega infatti che qui una fascia del territorio comunale che va da Nord a Sud è stata interessata da quella che sembrava quasi essere una tromba d’aria. «Secondo quanto mi hanno riferito alcuni cittadini si è alzato un vento con raffiche molto violente accompagnato da un’intensa grandinata, che è durata 10-15 minuti», racconta Tosi. «Io ho personalmente parlato con degli agricoltori che mi hanno spiegato di aver perso praticamente tutto il frutto del loro lavoro e associazioni di categoria del settore primario hanno chiamato in Comune per avere notizie su quanto era accaduto, in previsione di una possibile richiesta di calamità naturale».

«Secondo le notizie che abbiamo sinora raccolto si sono verificati problemi di due tipi, in particolare nell’area della provincia che va verso i confini con il Mantovano», precisa Claudio Valente, il presidente provinciale di Coldiretti. «I danni più gravi pare siano stati provocati dal vento, a causa del quale sono state piegate colture ormai prossime al raccolto, come frumento o soia», spiega. «Inoltre, si sono verificate delle grandinate a macchia di leopardo che hanno sicuramente avuto effetti negativi sulle coltivazioni a frutta», aggiunge. Da ieri, quindi, l’associazione ha iniziato a raccogliere le segnalazioni dei coltivatori. «Questi danni», conclude Valente, «possono assommarsi a quelli che si sono verificati a causa del freddo tardivo di qualche settimana fa».

Se a Legnago si è verificato un violento nubifragio, che ha allagato, senza conseguenze, una tensostruttura nella quale si stava svolgendo un saggio scolastico, la cooperativa di assicurazioni in agricoltura Codive registra danni ad Arcole, Villafranca, Palù, Zevio, Mozzecane, Buttapietra, Povegliano, Castel D’Azzano, Vigasio, San Pietro di Morubio, Roverchiara, Ronco, Oppeano e San Giovanni Lupatoto e spiega che nella fascia delle Risorgive ci sono stati perdite tra il 30 ed il 40 per cento per quanto riguarda il mais ed i cereali a paglia. «Non sono stati eventi di particolare intensità e sono stati localizzati, ma hanno avuto effetti negativi», spiega il presidente di Codive Verona, Luca Faccioni. Per quanto riguarda mela, kiwi, seminativi, mais, soia, frumento e tabacco la grandine ha danneggiato il 10-15 per cento del raccolto.

Luca Fiorin

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