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Accoglienza profughi, si studia
per un consorzio tra sindaci

Aderire o non aderire allo Sprar? A Sona l’amministrazione non è ancora arrivata a una decisione e ha voluto portare la questione sul tavolo dell’ultimo consiglio comunale, per comprendere quali sono le diverse posizioni a riguardo. All’ordine del giorno non c’era una proposta di delibera, ma una discussione che alla fine del consiglio è stata aperta anche agli interventi della cittadinanza. La sala consiliare era piena, a dimostrazione che l’argomento è particolarmente sentito dalla comunità.

Il sindaco Gianluigi Mazzi ha introdotto il tema leggendo la lettera inviata al prefetto lo scorso 17 febbraio, nella quale riferiva che nel Comune di Sona sono tuttora in corso procedure di valutazione. Poi il primo cittadino ha spiegato dal suo punto di vista qual è la situazione: «Oggi l’Italia viene chiamata a trovare una soluzione per l’accoglienza di persone provenienti da altre nazioni. Il prefetto non ha chiesto: “Profughi sì o profughi no?”, ma ha detto: “Profughi: come?”. Questo è il quesito a cui le amministrazioni sono chiamate oggi a rispondere. Si tratta di decidere come gestire questa emergenza», ha spiegato Mazzi, sottolineando che «è internazionale: siamo in un contesto che è più grande di noi e Sona è chiamata a svolgere il proprio compito. Si può rispondere che lo Sprar non interessa, e in questo caso si entra in un bando per cui altre strutture possono gestire l’accoglienza nel nostro territorio (il riferimento è ai progetti Cas, ndr), oppure si può scegliere lo Sprar, diventando protagonisti con un ruolo attivo, vigilando su quanto viene fatto e integrando il più possibile queste persone all’interno della comunità».

«Questa amministrazione», ha poi sottolineato Mazzi, «non sopporta le indecisioni: faremo una scelta, perché la non risposta non ci appartiene».

L’OPPOSIZIONE. La parola è quindi passata alla minoranza. Flavio Bonometti di Progetto Comune ha proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro che arrivi in maniera rapida ad una risposta.

Secondo la proposta del consigliere, il gruppo dovrebbe essere formato da componenti del consiglio comunale e da associazioni che operano nel settore.

Il consigliere Maurizio Moletta della Lista Tosi per Sona ritiene che la situazione debba essere gestita: «Se devo scegliere», ha detto, «lo Sprar mi dà una garanzia in più. Nelle casse del Comune però devono arrivare i soldi per coprire tutte le necessità di queste persone, perché non voglio che venga sottratto nemmeno un centesimo ai cittadini di Sona».

A questo proposito, il vicesindaco con delega al sociale Simone Caltagirone ha chiarito che il Comune finanzierebbe il cinque per cento del valore complessivo del progetto (in denaro o in servizi o in parte in denaro e in parte in servizi) mentre il restante novantacinque per cento verrebbe finanziato dal ministero dell’Interno.

Il consigliere Vittorio Caliari (Gruppo misto) ha fatto una riflessione più generale: «Negli ultimi tre anni a Lugagnano», ha affermato, «sono successe tantissime cose: il pullulare delle slot machine, per cui il centro è diventato la Las Vegas dei poveri e ci sono un sacco di problemi di ludopatia. Ci sono ladri di notte e ormai è come vivere nel Bronx. Adesso c’è anche puzza di rifiuti ed è come vivere nella Terra dei fuochi. Ora con i profughi sarà come Lampedusa. Ed è tutto previsto per legge. Ma io mi chiedo: queste leggi sono giuste? Il vaso è colmo, siamo arrivati al limite». Enrico Cordioli (Pd e Nuove prospettive) ha detto, fra le altre cose, di essere contro la collocazione dei richiedenti asilo in hotel, opinione condivisa anche dall’assessore Gianmichele Bianco.

La posizione della Lega non è stata espressa dal consigliere Gianluigi Furri ma dall’ex sindaco Gualtiero Mazzi, presente fra il pubblico, che ha dichiarato la sua contrarietà allo Sprar.

Ora l’amministrazione di Sona sta parlando con i Comuni vicini per capire se c’è la possibilità di intraprendere un progetto condiviso, opzione che era stata illustrata anche dal prefetto. In ogni caso, entro il 31 marzo prenderà una decisione, probabilmente preceduta da una riunione di giunta o da un altro consiglio comunale.

Federica Valbusa

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