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È morto il giostraio Colombo
Una vita tra bambini e caravan

Il giostraio Romeo Colombo nella cabina di una delle sue attrazioni
Il giostraio Romeo Colombo nella cabina di una delle sue attrazioni
Il giostraio Romeo Colombo nella cabina di una delle sue attrazioni
Il giostraio Romeo Colombo nella cabina di una delle sue attrazioni

Romeo Colombo è morto a Mozzecane accanto alla famiglia che gestisce luna park. Un personaggio che, grazie al suo lavoro di personale viaggiante è molto conosciuto nel Villafranchese per la presenza con la sua attività di attrazioni nelle varie sagre. L’autoscontro dei Colombo è ricordato come un’attrazione che ha allietato i mozzecanesi fin dal dopoguerra: era l’unica giostra che con quella delle barchette che animava la sagra. Classe 1938, Romeo aveva continuato l’attività paterna iniziata intorno al 1914. E il mestiere continua, per la terza generazione, con i figli. Da anni la famiglia trascorreva l’inverno, quando non ci sono più sagre, con il suo caravan in uno spazio attrezzato messo a disposizione dal Comune di Mozzecane per ospitare il personale viaggiante in zona industriale. Colombo è morto per un male incurabile sabato e i funerali si sono svolti ieri a Gottolengo (Brescia) dove i Colombo hanno la tomba di famiglia. «Quest’anno», dice l’assessore comunale alle manifestazioni Simone Faccioli, «la permanenza nel comune di Mozzecane è stata più lunga del solito perché abbiamo accolto la richiesta della famiglia di prolungarla per le precarie condizioni di salute di Romeo e per assicuragli un punto fisso nel quale essere curato».

Colombo, bresciano, aveva sposato Libera, una veronese che le ha dato otto figli tutti impegnati ancora oggi nella gestione di varie attività di attrazione. Famiglia radicata nella zona, tanto che il figlio Samuele ha sposato una villafranchese. Il padre è sempre stato presente nelle sagre fino all’arrivo della malattia. Ultimamente dava una mano ai figli alla cassa. Alla camera ardente allestita a Mozzecane hanno testimoniato l’affetto e la stima molte persone provenienti da tanti paesi. Romeo infatti era un uomo estroverso, corretto e socievole che si è sempre rapportato con gli altri con profonda umanità e umiltà. Era molto conosciuto dai bambini per i quali era sempre pronto allo scherzo e per i quali c’era sempre qualche giro gratis sulla sua giostra. La malattia è stata vissuta a Mozzecane e negli ospedali di Verona. «Ringraziamo i medici che lo hanno seguito», si esprime la figlia Katia, «con grande professionalità e umanità nel caravan che è stata la sua abitazione da sempre».

Vetusto Caliari

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