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Volpe albina sui monti di Ala
«Si è crogiolata al sole tre ore»

La volpe «chiara» ripresa dal documentarista Andrea Frapporti
La volpe «chiara» ripresa dal documentarista Andrea Frapporti
La volpe «chiara» ripresa dal documentarista Andrea Frapporti
La volpe «chiara» ripresa dal documentarista Andrea Frapporti

Sorprendete incontro del documentarista e ambientalista roveretano Andrea Frapporti con una volpe albina, poco sopra Sega di Ala, al confine fra le province di Trento e Verona. Mercoledì scorso, Frapporti ha avuto la fortuna di filmare per tre ore, dalle 15 alle 18, una volpe dalla caratteristica pigmentazione bianca, appena fuori dalla sua tana, mentre si crogiolava al sole in una giornata limpida ma particolarmente fredda e ventosa.

«Ero appostato per cercare di catturare qualche immagine dei lupi, come faccio di solito, senza molta fortuna, finora, in Lessinia», racconta, «quando, oltre la radura del prato, sulle rocce che mi stavano di fronte, a circa 200 metri in linea d’aria, ho visto uscire dalla tana la volpe e stendersi a sole. Ci è rimasta per tre ore, come fosse addormentata, girandosi tre volte, una per stirasi, un’altra per mettersi pancia all’aria come fanno i cani quando vogliono farsi accarezzare e un’altra per grattarsi. Alla fine si è alzata ed è rientrata nella tana».

Secondo Frapporti, che è esperto di fauna selvatica, «il fenomeno dell’albinismo o della pigmentazione bianche, è molto raro nel mondo animale e credo si tratti di una volpe maschio, valutandone le dimensioni: infatti è molto alta e di stazza robusta».

Come sempre, il documentarista era accompagnato dalla sua barboncina Marilyne, di sette anni, che gli si accuccia accanto e grazie all’udito finissimo e al suo olfatto è anche in grado di avvertilo, toccandolo con una zampina, di incontri rari con la fauna selvatica.

Frapporti, 65 anni, pensionato, andava a caccia con il padre fino a vent’anni, poi ha appeso la doppietta al chiodo e si è comperato una cinepresa e la sua caccia sono oggi bellissimi documentari e foto che vengono proposti in molti siti e trasmissioni televisive. Con un documentario sull’aquila reale ha vinto, nel 2009, un premio a Montecatini Terme e ha partecipato alla trasmissione di Geo&Geo. È suo anche il filmato che nel 2011 documentò sul Monte Stivo, fra Arco e Rovereto, la presenza di un orso albino diventato la star di quell’estate.

Vittorio Zambaldo

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