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Un altro mattone
per il nuovo ponte
della Val d’Adige

Il ponte sull’Adige tra Rivalta, nel Comune di Brentino Belluno, e Peri, nel Comune di Dolcè
Il ponte sull’Adige tra Rivalta, nel Comune di Brentino Belluno, e Peri, nel Comune di Dolcè
Il ponte sull’Adige tra Rivalta, nel Comune di Brentino Belluno, e Peri, nel Comune di Dolcè
Il ponte sull’Adige tra Rivalta, nel Comune di Brentino Belluno, e Peri, nel Comune di Dolcè

Fondamentale passo avanti nell’iter burocratico per la costruzione del nuovo ponte sull’Adige in sostituzione dell’attuale, ormai fatiscente, che collega Peri nel Comune di Dolcè a Rivalta nel Comune di Brentino Belluno. Se ne parla da decenni perché è un crocevia strategico per la Valdadige, collegamento indispensabile fra Lessina e Garda Baldo, nonché valvola di sfogo per l’autostrada A22.

Il progetto del nuovo ponte rientra tra quelli finanziabili dal Fondo Comuni confinanti, istituito con legge del 23 dicembre 2009 e compartecipazioni di Regione Veneto e altri enti. L’accordo è stato sancito a Bolzano con la presentazione delle schede progettuali per le province di Vicenza e Verona.

SONO STATE APPROVATE, dal comitato paritetico dei fondi dei Comuni di confine presieduto dall’onorevole Roger De Menech, 17 schede progettuali per i progetti di area vasta della provincia di Verona. Il tutto a distanza di un anno dall’approvazione delle prime due schede progettuali che riguardavano la pista ciclabile di Selva di Progno e il nuovo ponte tra Peri e Rivalta. A presentare le 17 schede progettuali è stato il presidente del Consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti, rappresentante per la Regione Veneto nel comitato: tutte le proposte sono state approvate all’unanimità per un importo complessivo di 46,5 milioni di euro dei quali 34,6 milioni di euro dal Fondo Comuni confinanti e altri 12 milioni da compartecipazioni di Regione Veneto ed altri enti.

«Le 19 schede progettuali», spiega il sindaco di Dolcè Massimiliano Adamoli, presente a Bolzano, «saranno oggetto di una deliberazione da parte della Giunta regionale veneta, a seguito della quale saranno sottoscritte specifiche convenzioni relative alle future opere da Regione, Provincia e soggetto attuatore del progetto, che nei successivi nove mesi, dovrà elaborare il progetto, che sarà finanziato dal comitato con le risorse già stanziate in sede di approvazione della scheda progettuale».

ADAMOLI evidenzia che in meno di tre anni dalla sottoscrizione della nuova intesa sui fondi per i Comuni di confine «è stato raggiunto un traguardo invidiabile grazie a tutti gli attori che si sono spesi nei costanti incontri prima a Roma e poi a Trento, come fondamentale è risultato il lavoro di concertazione seguito dalla Provincia di Verona nei mesi scorsi e dalla neo consigliera provinciale  Serena Cubico e l’operato del comitato tecnico presieduto da Sergio Bettotti che ha valutato la miriade di schede progettuali arrivate nella sede di Trento», continua Adamoli, che rappresenta i comuni veronesi confinanti, «mi sono speso in prima persona per portare nei nostri territori dei risultati, in questo caso il nuovo ponte tra Peri e Rivalta, fondamentale per la viabilità della Valdadige e non solo. In questi tre anni ho presenziato a 55 incontri a Roma, Trento, Belluno, Verona, Bolzano, perfino sullo Stelvio, percorrendo 7.600 chilometri, ma direi che ne è valsa la pena. Ora dalla firma della convenzione abbiamo 9 mesi di tempo per realizzare il progetto, già finanziato. In modo da iniziare poi l’iter per appaltare i lavori».

AL TAVOLO del comitato paritetico siedono, oltre al presidente Roger De Menech, i presidenti della Provincia di Trento Ugo Rossi e Bolzano Arno Kompatscher, il sottosegretario della Regione Lombardia Ugo Parolo, il presidente Ciambetti per la Regione Veneto, il presidente della Provincia di Belluno (in questo momento il commissario prefettizio Vittorio Capocelli), il presidente della Provincia di Sondrio Luca della Bitta, il sindaco di Magasa Federico Venturini, il sindaco di Valli nel Pasubio Armando Cunegato e il sindaco di Dolcè.

«Tali progetti a regìa su base provinciale rientrano nella programmazione d’area vasta, con il comune obiettivo di contrastare l’abbandono delle zone svantaggiate e di confine delle aree montane», conclude Adamoli.

Giancarla Gallo

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