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Traffico e code, idea rotonda prima di Negrar

Camilla Madinelli «Santa Maria di Negrar è schiacciata dal traffico, bisogna fare qualcosa». Il consigliere comunale di minoranza Gianni Pozzani è colpito da un aumento del traffico da e per Negrar che penalizza da tempo la frazione, in particolare dove s’incontrano le strade provinciali 4 della Valpolicella e la 12 dell’Aquilio, oltre che rendere difficile e a tratti pericolosa la viabilità, già sovraccarica. Così torna all’attacco con la proposta di una rotonda all’intersezione della strada provinciale con le vie Regolo Sartori e Valparadiso, a favore della quale aveva già presentato un’interpellanza in consiglio comunale. «Va risolto il traffico dei veicoli che scendono da via Sartori», spiega Pozzani, «e stanno fermi per un tempo non accettabile, su una ripida discesa, costretti a far passare la coda di tutti coloro che provengono dalla rotonda di Santa Maria e a far attenzione ai mezzi che, dovendo svoltare in via Valparadiso, sostano in mezzo alla carreggiata della provinciale davanti a loro. Entrambe le vie, del resto, servono due quartieri molto abitati». INTERVENIRE DOVE. A supporto della proposta il consigliere di minoranza ha commissionato per suo conto un progetto di massima a un architetto della zona. «La rotonda si può fare, con alcuni espropri di piccole porzioni», dice. «Risolverebbe un nodo viabilistico rimasto insoluto fino a oggi, molto più pericoloso dell’incrocio tra la SP12 e via Toscana che si trova più avanti, a San Vito». Cita quel punto perché lì l’amministrazione comunale di Negrar, capeggiata dal sindaco Roberto Grison, ha di recente stabilito una messa in sicurezza generale rivolta a veicoli e pedoni guadagnandosi dalla Provincia un contributo di 115mila euro, a cui ne aggiungerà altrettanti. Una scelta difesa in consiglio comunale dal sindaco e dall’assessore ai lavori pubblici, Bruno Quintarelli. «Abbiamo partecipato al bando emesso dalla Provincia con l’intervento in un punto dove sono già avvenuti incidenti anche gravi e per il quale avevamo pronto il progetto preliminare», spiega Quintarelli. Critico invece Pozzani sulla decisione: «In quel punto la strada provinciale è larga e a tre corsie, con una riservata a chi salendo verso Negrar svolta a sinistra per via Toscana, e i pedoni che devono attraversare sono pochissimi. L’intersezione con le vie Sartori e Valparadiso è molto più pericolosa, ma non vorrei che l’amministrazione si fosse fermata per la paura di qualche esproprio scegliendo l’intervento più facile e non quello prioritario per la sicurezza». INTERVENIRE COME. Le cose non stanno in questo modo, secondo l’assessore ai lavori pubblici di Negrar, il quale ama portare numeri, studi e progetti preliminari a sostegno delle sue tesi (leggi collegata). «Conosciamo i punti critici lungo la provinciale 12 e abbiamo ben analizzato il tratto tra Santa Maria e San Vito, commissionando uno specifico studio sulla viabilità in modo da procedere secondo reali priorità. Abbiamo pronte per l’intersezione segnalata dal consigliere due possibilità, una rotatoria o un intervento di adeguamento con uno spartitraffico. Quando nel 2018 la Provincia emetterà un nuovo bando per la messa in sicurezza delle strade provinciali gliele sottoporremo entrambe, vedremo se e cosa ci finanzierà. Ricordo che una rotonda lì è stata già negata dalla Provincia, qualche anno fa, per la mancanza delle dimensioni necessarie». Quello che conta, per l’assessore, è avere in mano sempre qualcosa di concreto. Per chiedere contributi e passare dal dire al fare. «Con il metodo che stiamo seguendo si sono potute fare a Negrar, negli ultimi anni, opere che sembravano irrealizzabili come il nuovo campo sportivo del capoluogo o la scuola di Montecchio», conclude Quintarelli. Infine cita «investimenti reali e lavori in tanti ambiti riguardanti la viabilità, dalle nuove asfaltature al rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale, dall’illuminazione stradale migliorata fino all’intervento prossimo tra SP12 e via Toscana». Il consigliere Pozzani si dice insoddisfatto, però, sul fronte delle opere viabilistiche. «Tante parole e tanti studi, da parte dell’amministrazione Grison, ma pochi fatti», afferma. «Praticamente, dopo quasi quattro anni, non è stato fatto niente per risolvere i tanti problemi di viabilità e mobilità nella nostra zona». I momenti critici sono al mattino, quando si scende verso la città o si sale per andare all’ospedale, e la fascia tra le 17.30 e le 18.30, per molti l’ora del rientro. •

Camilla Madinelli

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