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Suolo, l’obiettivo
è il consumo zero
Il voto in Consiglio

L’obiettivo è quello di arrivare al consumo zero del suolo nel 2050 sul territorio veneto. In altre parole: la Regione Veneto ha posto le basi per la fine della cementificazione tra 33 anni. Il primo passo, secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 14 del 6 giugno 2017, è stato quello dell’ approvazione della deliberazione comunale atta ad individuare gli ambiti di urbanizzazione sul territorio comunale di Sant’Ambrogio di Valpolicella.

La delibera, in Consiglio comunale, ha registrato il voto favorevole della maggioranza del sindaco Roberto Zorzi e dell’ex assessore Alberto Aldegheri, astenuti Bianca Pellegrini e Davide Padovani (Idea Comune) e Pierluigi Toffalori (Al Servizio dei Cittadini).

Il Consiglio comunale ha individuato, sul territorio ambrosiano, gli ambiti di urbanizzazione, rappresentando di fatto una fotografia dell’esistente. La proposta è stata illustrata dal geometra Federico Donatoni, responsabile del settore attività economiche ed edilizia.

Per ambiti di urbanizzazione consolidata s’intende l’ insieme delle parti di territorio già edificato, comprensivo delle aree libere intercluse o di completamento destinate dallo strumento urbanistico alla trasformazione insediativa, delle dotazioni pubbliche per i servizi e le attrezzature collettive, delle infrastrutture e delle viabilità già attuate o ancora in fase di attuazione, nonché le parti del territorio oggetto di un piano urbanistico attuativo approvato e i nuclei insediativi in zona agricola.

«Il lavoro dell’ufficio comunale è stato ottimo», ha evidenziato Davide Padovani, «ma questo provvedimento è stato approvato dal Consiglio e non dalla giunta comunale per il cronico ritardo dell’ amministrazione nella predisposizione del Pat, il piano di assetto del territorio».

Anche il consigliere Pierluigi Toffalori ha sottolineato: «Se ci fossero state scelte diverse, non ci saremmo trovati in Consiglio».

«Inoltre», ha aggiunto il consigliere, «la cattiva gestione dell’attività edilizia nel corso delle ultime due amministrazioni, penso ad esempoio all’ecomostro di Monte, non ci fa stare tranquilli neppure su questo provvedimento, pur apprezzando lo spirito di fondo della normativa regionale».M.U.

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