<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Sono
una tigre
e patriota
convinta»

Mariafrancesca Salzani, vicesindaco di San Pietro in Cariano
Mariafrancesca Salzani, vicesindaco di San Pietro in Cariano
Mariafrancesca Salzani, vicesindaco di San Pietro in Cariano
Mariafrancesca Salzani, vicesindaco di San Pietro in Cariano

Già all’inizio, a scanso d’equivoci, immediatamente dopo il buongiorno, domandiamo a Mariafrancesca Salzani: vicesinda-co o vicesinda-ca di San Pietro in Cariano? «Vicesinda-co», prontamente risponde. «È un ruolo istituzionale, perciò è di genere indistinto», puntualizza. Salvo, alla fine, prima di congedarci, estrarre dalla borsa la fascia tricolore custodita diligentemente dentro una busta di cellophane. Appena mostrato l’involucro, la Salzani disfa improvvisamente il nastro. «Ma ha il fiocco!», esclamiamo. Graziosissimo, peraltro. «I dipendenti comunali hanno comprato la fascia tricolore così abbellita apposta per me. Gli altri nastri erano di forma tradizionale, cioè senza ornamenti. Eppure, il sindaco Giorgio Accordini aveva già amministrato con un vicesindaco donna», ribatte.

Sempre convinta di essere vicesinda-co?, insistiamo. «Decisamente. Mi piaccio quando indosso la fascia tricolore. Sono una patriota. Piango quando canto l’inno nazionale. La bandiera italiana ha un valore», aggiunge.

Alle elezioni amministrative è stata favorita dalla cosiddetta alternanza di genere - la percentuale di posti riservata alle donne - prevista per legge nelle Giunte e nei Consigli comunali?

«No. Nel 2014, durante la campagna elettorale, la nostra lista civica rinunciò addirittura all’abbinamento uomo-donna introdotto per incrementare le preferenze. Ognuno si diede da fare per proprio conto, ma il buon risultato fu collettivo. Ero praticamente certa di essere tra i candidati consiglieri comunali. A differenza del Partito Democratico, a cui ero iscritta, ero favorevole all’accordo con Accordini. Siccome il Pd fu irremovibile, Accordini mi prese con sé. Oggi, sono politicamente indipendente. Nel 1996, tra l’altro, divenni assessore mentre Accordini era consigliere di minoranza. È la prima volta, perciò, che amministriamo assieme».

Ha famiglia, è commerciante, è un amministratore comunale, al contempo vicesindaco e consigliere perché il paese ha meno di 15 mila abitanti: se non è un panda da proteggere, è una tigre da cui proteggersi?

«Sono una tigre. Sono sanguigna. Nel Partito Democratico ero sola contro tutti».

E’ una tigre piuttosto insolita, perché condivide il proprio territorio con altri simili, cioè con i compagni di maggioranza. Perché è diventata vicesindaco: convenienza oppure competenza amministrativa?

«Accordini, candidandomi consigliere comunale, confidò senz’altro nel fatto, neanche tanto improbabile, che avrei potuto ricevere molti consensi dalla popolazione. Nel 1995, raccolsi 113 preferenze; nel 2014, 249 preferenze. Accordini apprezzò evidentemente anche il coraggio che dimostrai all’interno del Partito Democratico. È la prima volta, ripeto, che amministriamo assieme. Dopo le votazioni, il sindaco riunì la nostra lista civica e disse: Mariafrancesca sarà il vicesindaco. Nessuno fiatò».

Fino a poco più di un mese fa, la Salzani aveva la delega - cioè la rappresentanza istituzionale - alle Pari opportunità. L’incarico è stato assegnato successivamente all’assessore Fabiola Degani. Nonostante ciò, ancora si consulta la commissione alle Pari opportunità che, nominata dal Consiglio comunale, dal 1997 rappresenta lo stato d’animo popolare. La commissione alle Pari opportunità ha una pagina Facebook. Non è un po’ troppo per San Pietro in Cariano: 13 mila abitanti - cento più, cento meno - nella rigogliosa Valpolicella? Oppure c’è davvero necessità di Pari opportunità?

«In precedenza, avevo completamente rivisto il regolamento della commissione alle Pari opportunità. Un uomo era stato nominato alla presidenza che, per tradizione, sarebbe spettata ad una donna. L’uomo si è però dimesso. Anche altri componenti si sono dimessi. Bisognerebbe effettuare le surroghe. Nell’ultimo anno non è più stata convocata l’assemblea. La mescolanza di genere - ragione per cui avevo cambiato il regolamento - coinvolgerebbe di più il territorio, sebbene le donne siano già abbondantemente inserite, per esempio, nell’economia della Valpolicella. A San Pietro in Cariano, comunque, né ci sono stati né ci sono episodi di violazione delle Pari opportunità».

La Salzani ha, in compenso, la delega ai servizi sociali. Alquanto rilevante.

«Assistiamo 65 minori, per la maggior parte adolescenti, 185 anziani e 60 disabili. Distribuiamo alimenti a 43 famiglie e trasportiamo 400 residenti l’anno per analisi e cure. Tutto questo, grazie alla collaborazione con alcune delle 132 associazioni del paese. Utilizziamo, inoltre, il 5 per mille della dichiarazione dei redditi versato dalla cittadinanza al Comune: 10 mila euro, nel 2015. Più di noi solo Verona e Villafranca».

Lei ha anche la delega al commercio.

«Dal 2007 al 2017: 228 esercizi avviati a vario titolo, 118 esercizi cessati. Abbiamo retto la crisi».

Ci sono da tenere i conti, sbrigare le faccende ammnistrative, programmare le opere pubbliche. Lavorando, talvolta, si sbaglia, ma si rimedia, da buoni padri di famiglia, così si dice. La Salzani ha mai rimediato agli sbagli di Accordini?

«No. Lui di professione è medico: provvede autonomamente a diagnosi e terapia».

Il peggior difetto di Accordini?

«L’irruenza di chi lavora per il bene della comunità. Si dovrebbe concedere nuovamente ai sindaci più responsabilità, così i servizi e le opere, rallentati dai provvedimenti amministrativi, procederebbero più rapidamente. Il motto di Accordini è: “tu sai, tu fai”».

Il miglior pregio di Accordini?

«La competenza».

Il peggior difetto della Salzani?

«Non accetto che mi si dica di no a qualcosa, se non è sufficientemente motivato».

Il miglior pregio della Salzani?

«Ritiro gli artigli per realizzare il programma amministrativo».

La tigre che alberga in lei a quale iniziativa amministrativa non rinuncerà?

«Il rifacimento di piazza San Giuseppe, nel capoluogo. Deve tornare il luogo in cui giocavamo da bambini, non restare un parcheggio».

La Salzani sarà il prossimo sindaco?

«No. Resterà Accordini. Ovviamente resterò anch’io, ancora vicesinda-co». S.C.

Suggerimenti