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Sboccia un fiore tra i campanili È il marchio della Valpolicella

Camilla Madinelli Le amministrazioni degli otto Comuni della Valpolicella storica, che si estende da Dolcè ai confini con Verona passando per le tre vallate di Negrar, Marano, Fumane, le aree collinari di San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio, il pianoro di Pescantina e i monti lessinici di Sant’Anna d’Alfaedo, concordano sulla volontà di far conoscere le ricchezze del territorio e sulla necessità di promuovere l’economia turistica con interventi diffusi e coordinati. Concordano cioè sul viaggiare fianco a fianco, alla stessa andatura e con mezzi condivisi - a partire dalla Strada del Vino Valpolicella come braccio operativo e da un marchio d’area unico per tutti - per accaparrarsi una fetta più consistente nel mercato delle destinazioni turistiche, dando così una forza unitaria che la Valpolicella nel tempo ha fatto fatica a trovare a causa di campanilismi duri a morire. Tanta coesione non è per nulla scontata, dunque, nell’operazione promozionale con marchio Valpolicella, sito infovalpolicella.it e attivazione info point ai nastri di partenza dopo due anni d’incontri tra gli otto Comuni e la Strada guidata da Miriam Magnani. Il primo frutto visibile è il nuovo marchio ideato dal Gruppo Neon, agenzia di pubblicità, comunicazione e marketing con sede a Valgatara. «Il marchio d’area valorizza le tipicità del territorio, ovvero l’insieme di elementi che lo rendono unico e riconoscibile» spiega Magnani. «Coinvolge tutti i soggetti che, a vario titolo, sono attivi sul territorio, dalle amministrazioni locali alle associazioni di categoria, dai residenti ai rappresentanti dell’imprenditoria». Certo, come ricorda il presidente della Provincia Antonio Pastorello, «da solo il campanile fa ombra, ma può essere usato per guardare lontano e verso gli altri». E le amministrazioni comunali della Valpolicella, a giudicare dalla loro adesione al progetto turistico d’area, hanno voglia di andare oltre i campanili rimanendo comunque fedeli alle loro comunità. «Dobbiamo dare un’identità unica alla Valpolicella, presentarci come area omogenea pur nelle nostre diversità», sottolinea il sindaco di Sant’Ambrogio, Roberto Zorzi. «Abbiamo un ampio ventaglio di opportunità e il turismo sarà una risorsa economica fondamentale nei prossimi anni», aggiunge il primo cittadino di Pescantina, Luigi Cadura. La fatica di tenere insieme tutti, d’imboccare la stessa strada e dare gambe al progetto si è fatta sentire, a detta dell’assessore al turismo e alla promozione del territorio di Negrar, Camilla Coeli, che però è ottimista: «Le parole chiave sono sinergia e marchio di zona, dal momento che tanti turisti non sanno collocare la Valpolicella in un punto preciso dell’Italia». Il sindaco di Marano, Giovanni Viviani, invita gli stessi abitanti della zona a conoscere di più e meglio i luoghi in cui vivono, quello di San Pietro in Cariano ricorda che «i Comuni, pur nella ristrettezza delle risorse finanziarie, possono provvedere a piccoli interventi coordinati che alla fine portano risultati». Il consigliere Alessandro Castioni di Dolcè conclude: «Abbiamo lavorato sodo due anni, insieme avremo più visibilità». •

Camilla Madinelli

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