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Parola d’ordine in Valpolicella è «sostenibilità»

Vigneti in Valpolicella
Vigneti in Valpolicella
Vigneti in Valpolicella
Vigneti in Valpolicella

Agnese Ceschi Sostenibilità, territorio e valorizzazione dello stesso. Questi i temi affrontati dal convegno «Percorsi di sostenibilità in Valpolicella», organizzato a Valgatara da Valpolicella Benaco Banca Credito Cooperativo con la Federazione provinciale Coldiretti, il Consorzio tutela Vini Valpolicella, il Comune di Marano di Valpolicella e quest’anno con la partecipazione dell’Università di Verona. La Valpolicella sta andando nella direzione della sostenibilità, a fronte della sempre maggiore richiesta di questo valore da parte dei consumatori e della necessità di una maggiore tutela del territorio. È coinvolto in questo percorso il mondo scientifico, in particolare il dipartimento di Biotecnologie e il corso di laurea in scienze e tecnologie viticole ed enologiche dell’ateneo che ha sede proprio in Valpolicella, a San Floriano, e dove è stata rogitata da poco la prima Cantina sperimentale della provincia di proprietà dell’Università. «Siamo molto felici della presenza dell’Università di Verona per la prima volta a questo convegno», ha detto il presidente di Valpolicella Benaco Banca Gianmaria Tommasi. «È importante per il territorio comprendere come questa realtà stia lavorando per fornire le conoscenze fondamentali per far fronte alle problematiche legate alla sostenibilità e non solo. La ricerca scientifica è orientata ai bisogni del territorio. In secondo luogo mi piace molto il progetto RRR (riduci, risparma, rispetta, ndr) ideato dal Consorzio tutela Vini Valpolicella perché risponde alle nuove richieste del consumatore di un prodotto più salubre, ma anche di una maggiore attenzione al territorio e alla salute dell’operatore che produce il vino». «Il vino che arriva sulle nostre tavole è il frutto del suo territorio di provenienza, della sua storia, delle sue tradizioni. Per questo la valorizzazione di questa importante identità territoriale e storica non deve essere mai dimenticata. Condurrò a inizio 2018 il corso di storia e patrimonio culturale della Valpolicella rivolto ad operatori vitivinicoli che la Valpolicella Benaco Banca mi ha chiamato a fare in quanto esperto di storia», ha spiegato il sindaco di Marano Giovanni Viviani. «È fondamentale salvaguardare e gestire ogni territorio», evidenzia Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona. «Negli anni, noi imprenditori agricoli abbiamo saputo impostare un’agricoltura che parla di qualità e di sicurezza alimentare, ma che allo stesso tempo prevede uno sviluppo che risponda alle esigenze dell’ambiente e del territorio». Durante il convegno si è parlato dunque di sostenibilità e di come il mondo richieda oggi un’attenzione sempre maggiore volta alla produzione di prodotti salubri e attenti alla salute del territorio. «La sostenibilità deve essere il nostro faro per il presente e futuro, perché il mondo ce lo chiede e chiederà sempre di più. La realizzazione del protocollo RRR, infatti, coinvolgerà il futuro delle attività del Consorzio, il nostro target è arrivare a un 50 per cento della produzione RRR. Attualmente 1.000 ettari su 8.000 seguono questo protocollo di sostenibilità. Un’altro importante aspetto che ci coinvolgerà in maniera importante sia in termini di energie spese che di impegno economico, è l’istanza per far dichiarare l’appassimento Patrimonio dell’Unesco», ha spiegato Andrea Sartori, presidente del Consorzio tutela Vini Valpolicella. Come può il mondo agricolo porsi questo importante obiettivo che è la sostenibilità? «I valori ambientali danno valore al territorio e ai prodotti. E in questi termini è molto importante l’intervento del mondo scientifico, che produce delle analisi e degli studi che possono poi transitare ai produttori al fine di orientare la ricerca scientifica al mercato», ha spiegato Cesare Magalini, moderatore del convegno e vicedirettore di Coldiretti, che ha introdotti gli interventi tecnici di Olga Bussinello, direttore del Consorzio tutela Vini Valpolicella e Giovanni Battista Tornielli, docente di Ecofisiologia viticola all’Università di Verona. •

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