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Nuovo ponte di Settimo, più sì che no

La presentazione del progetto della Technital per il nuovo ponte di Settimo FOTO PECORA
La presentazione del progetto della Technital per il nuovo ponte di Settimo FOTO PECORA
La presentazione del progetto della Technital per il nuovo ponte di Settimo FOTO PECORA
La presentazione del progetto della Technital per il nuovo ponte di Settimo FOTO PECORA

Residenti e amministratori sembrano d’accordo: il ponte di Settimo va rifatto e il progetto di Technital, che ne ha realizzato uno analogo per la passerella di Arcè, piace. Sono stati positivi i commenti emersi lunedì sera durante l’incontro ospitato nella sala parrocchiale di San Giovanni Battista, richiesto dai residenti di San Vito al Mantico, frazione di Bussolengo sulla quale poggia una delle due basi del ponte. Simone Venturini, direttore tecnico di Technital, ha spiegato nei dettagli il piano, ripetendo in realtà quanto già illustrato in occasione di altri confronti promossi nelle scorse settimane sia a Bussolengo che a Pescantina. E sempre la partecipazione è stata alta, perché la questione è spinosa: ora il ponte si Settimo fa paura, negli ultimi mesi sono emerse delle criticità. Si tratta di capire che cambiamenti porterà questa nuova struttura. Il ponte si realizzerà, secondo il progetto di Technital, sullo stesso tracciato dell'attuale, collocando la turbina nell'area, all'interno del Comune di Bussolengo, ora occupata da un impianto dismesso di lavorazione del marmo e di fatto degradato, che verrebbe così abbattuto. «Il ponte nuovo è antisismico», ha spiegato Venturini, «e può consentire il transito di tutti i mezzi. Se i Comuni vorranno, ovviamente, si potrà prevedere di prestazioni inferiori. All'inizio era stato progettato a due corsie ma, dopo il confronto avuto con le amministrazioni, è stato previsto di larghezza 8,5 metri, con possibilità di ricavare un'unica corsia di marcia, con una ciclabile larga 2,75 metri e un marciapiede di 1,25 meri. L'esigenza strettamente connessa con la gestione della traversa fluviale delle paratoie è ovviamente limitata ad un ponte di larghezza inferiore. Basterebbe una passerella di servizio larga 4 metri. L'intervento prevede anche la valorizzazione della chiesa del Corno che guadagnerà, nell'ambito delle procedure di esproprio, 10 metri per la realizzazione del sagrato, che ora manca». L'ITER della proposta sta seguendo il suo corso ed è depositata in Regione per la Valutazione di impatto ambientale. Il Genio Civile e l'Autorità di Bacino hanno già dato parere favorevole. Anche il servizio ittico della Provincia di Verona ha dato il via libera sui due progetti, quello di Settimo e quello di Arcè, in particolare sulle scale di risalita dei pesci. Come si presenterebbe l’Adige dopo questo intervento? «Si vedrà un fiume sempre ricco d'acqua, navigabile, con zone ripariali dove potranno insediarsi fauna e flora acquatica perché si troveranno in un contesto sempre umido e non soggetto alla continue variazioni di livello che oggi il fiume ha, con prolungati periodi di secca che nel futuro aumenteranno», ha spiegato Venturini. NON SI RIPETERANNO più insomma le magre degli ultimi anni, quando il fiume si poteva passare a piedi, con vaste zone di torba depositata sul fondo e moria di pesci e di fauna sulle sponde. Anche gli amministratori di Pescantina e Bussolengo, proprietari della struttura, sembrano ormai convinti della necessità di questo intervento. «Siamo favorevoli a quest’ opera, non c’è dubbio, anche per i vantaggi dal punto di vista ambientale perché permetterebbe di produrre energia elettrica da fonte rinnovabile», ha spiegato Claudio Perusi, assessore ai lavori pubblici di Bussolengo che ieri ha partecipato con la commissione regionale Via a un sopralluogo. «Il nostro obiettivo», ha aggiunto, «è il ponte a doppia corsia: poi potrà essere utilizzato a senso unico almeno fino a quando non sarà sistemata la viabilità, che rappresenta la nostra unica perplessità. Ovviamente non dipende dal progetto», sottolinea Perusi, «ma siamo consapevoli che via Lazio, che collega il ponte a San Vito è stretta in alcuni punti. Ne andrebbe realizzata un’altra parallela ma per ora è un progetto economicamente inaffrontabile». E a Pescantina: «Da parte di quell’amministrazione sul progetto c’è maggiore attenzione, e lo comprendiamo, perché l'abitato è prossimo al fiume e si vogliono garanzie sugli effetti dell’opera», ammette Venturini. E aggiunge: «Su questo attendiamo di analizzare nel dettaglio le osservazioni che sindaco e assessori stanno preparando» e che andranno consegnate entro l’11 dicembre. •

Francesca Lorandi

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