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Immigrati senza il biglietto
Treno fermo ancora una volta

Il treno regionale 10962 fermo alla stazione di Domegliara un mese fa. La stessa situazione si è verificata ieri mattina
Il treno regionale 10962 fermo alla stazione di Domegliara un mese fa. La stessa situazione si è verificata ieri mattina
Il treno regionale 10962 fermo alla stazione di Domegliara un mese fa. La stessa situazione si è verificata ieri mattina
Il treno regionale 10962 fermo alla stazione di Domegliara un mese fa. La stessa situazione si è verificata ieri mattina

Il treno regionale 10962 di Trenitalia, che parte dalla stazione di Verona Porta Nuova alle 5.27 per andare a Trento e Bolzano, non smentisce la sua fama di «treno lumaca». Solitamente inizia ad accumulare ritardo dalla stazione di Domegliara, in Valpolicella. Qui, non di rado, rimane in sosta forzata per delle buone mezz’ore. Il ritardo si riflette così su altri treni, che trovano i binari occupati sulla linea del Brennero. Con effetto lumaca a catena.

Il motivo è lo stesso, da tempo. Decine e decine di passeggeri salgono sulle carrozze a Verona con un biglietto valido fino a Domegliara, dunque sono in regola ai controlli della polizia ferroviaria. Ma in realtà sono dirette più a nord. Non rinunciano tanto facilmente, però, alla tratta che si prendono gratuitamente, a costo di creare confusione, alzare la voce o le mani, bloccare il treno. Sono tutti africani, perlopiù senegalesi e nigeriani, viaggiano in gruppo e si fanno forza l’un l’altro per contrastare i controlli.

A nulla valgono gli inviti del capotreno e controllore a scendere dal treno, a Domegliara, oppure a pagare la tratta restante. Il convoglio è costretto a fermarsi. Volano insulti e minacce. Sempre più spesso il capotreno, non sapendo più che pesci pigliare, solo contro tutti, deve chiedere aiuto agli agenti della polizia ferroviaria. Intanto il regionale sta fermo, penalizzando anche chi ha regolare biglietto. La situazione è nota a Trenitalia. È nota alla Polfer di Verona. È più che nota ai passeggeri che prendono questo treno all’alba e sono diretti a Trento o Bolzano per lavoro, studio o affari personali.

Il blocco forzato del regionale 10962 sui binari di Domegliara si è ripetuto anche ieri, a un mese da un caso simile narrato su queste pagine. Il treno lumaca è arrivato a Trento con 68 minuti di ritardo. La tratta successiva, fino a Bolzano, è stata cancellata.

La fotocopia della volta precedente, insomma. Tutto è accaduto, tra l’altro, il giorno dopo l’iniziativa anti stranieri che viaggiano sui treni «a scrocco» promossa dai militanti leghisti di Verona, saliti a Porta Nuova a bordo del regionale delle 6.27 diretto sempre verso il Brennero.

IMBUFALITI e sbalorditi i passeggeri, ieri. «Anche oggi il treno delle 5.39 in partenza da Domegliara è rimasto asserragliato sui binari in stazione, causando disagi gravi a chi il biglietto lo paga sempre, qualsiasi sia il colore della sua pelle!», ci scrive una pendolare. «Nessuna protesta verso il capotreno, ma tanta rabbia per chi in treno raggiunge il posto di lavoro o deve prendere le coincidenze».

Racconta un altro passeggero: «C’erano una novantina di persone, tutte di colore, e ci sono voluti quattro poliziotti sia per convincerle a scendere oppure pagare sia per evitare che il disordine si trasformasse in qualcos’altro».

E aggiunge: «Se fossi una donna non mi fiderei più a salire su questo treno da sola».

La situazione, insomma, sta diventando sempre più delicata. Il disagio cresce, e non solo per il pauroso ritardo che questo treno accumula. «Forse l’unico modo per far ragionare Trenitalia e spingerla a trovare un rimedio sarebbe che nessuno di noi, in salita a Domegliara, pagasse più il biglietto», conclude il passeggero. «Quello che si chiede è un minimo di serietà, puntualità e sicurezza anche sui treni regionali, non soltanto su quelli più veloci e costosi».

Lumache contro Frecce, è il tempo della riscossa.

Camilla Madinelli

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