<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il corso su regole e legalità
finisce con le mamme e i papà

L’incontro con i genitori degli alunni delle medie di Peri
L’incontro con i genitori degli alunni delle medie di Peri
L’incontro con i genitori degli alunni delle medie di Peri
L’incontro con i genitori degli alunni delle medie di Peri

Si è concluso, con l’incontro dei genitori, il corso di educazione alla legalità rivolto alle due classi terze della scuola media dell’istituto comprensivo Don Scala di Peri (Dolcè), organizzato anche quest’ anno dal professore Maurizio Ruzzenenti del Progetto Carcere 663. Il corso, che si è articolato complessivamente in sei incontri con la presenza di specialisti nel campo della legalità, si è concluso con un questionario, poi discusso.

«I ragazzi, 29 in tutto, hanno dimostrato molto interesse», ha commentato soddisfatto Ruzzenenti, «sono stati sempre molto attenti e partecipi, quindi lo riproporremo anche il prossimo anno. È necessario intervenire sulle nuove generazioni. Interessati anche i genitori intervenuti, che è giusto conoscano gli intenti e le finalità del progetto, come organizziamo questi corsi e quali sono i risultati. Sono stati toccati diversi argomenti, oltre al rispetto, al bullismo e al cyber bullismo, a ciò che è lecito o no. Ad esempio è giusto ribadire che non è lecito imbrattare la scuola, graffiare i banchi o ubriacarsi per divertirsi».

Come «feedback» i ragazzi hanno confermato di aver compreso l’importanza delle leggi del loro rispetto e della loro applicazione, sul valore che rivestono in ogni ambito sociale e quindi la necessità di agire sempre nella legalità.

Gli aspetti che hanno colpito i giovani sono le conseguenze derivanti da comportamenti superficiali, ma anche le commoventi storie delle persone che aiutano i carcerati, come i clown. Il progetto ha previsto lavori di gruppo, giochi, proiezioni. Nel quarto incontro hanno parlato ai ragazzi, portando la loro esperienza di quotidiano impegno per la legalità, il comandante dei Carabinieri di Caprino maggiore Christian Arvoti, il procuratore capo della Repubblica di Verona Angela Barbaglio, i rappresentanti dell’associazione Essere Clown che operano nella Casa circondariale di Verona, Sofia Fontana dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Verona e Paolo Fraizzoli della Comunità dei Giovani che accoglie persone in difficoltà.

Soddisfazione è stata espressa anche dai professori e dal dirigente scolastico, Matteo Sansone. «I ragazzi sono stati condotti a scoprire il vero significato di regola, della necessità del suo riconoscimento e della indispensabilità del suo rispetto», commenta la professoressa Flavia Sometti, referente del progetto legalità. «Sono poi state analizzate le conseguenze del rispetto o meno delle regole».

Giancarla Gallo

Suggerimenti