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Il Comune ora chiude
la Pescantina Servizi
«È costata tre milioni»

Chiude Pescantina servizi, la società partecipata al 51 per cento dal Comune per la riscossione delle imposte locali, i cui tre dipendenti hanno portato la loro protesta in consiglio comunale. «Inevitabile la chiusura per Pescantina Servizi», dice il sindaco Luigi Cadura, «a causa dei stringenti vincoli legislativi, ma anche per i deludenti risultati raggiunti negli anni. Con un unico rammarico: non essere riusciti, nonostante l’ impegno, a trovare soluzioni lavorative alternative ai tre dipendenti, di questi tempi non è semplice trovare lavoro per persone con basso profilo professionale».

E passa subito alle motivazioni snocciolando le cifre. «Pescantina Servizi», spiega, «società voluta nel 2006 dalla precedente amministrazione, cui doveva essere affidata esclusivamente la riscossione dei tributi, anche se utilizzata in passato anche per fini impropri, è costata ai cittadini di Pescantina oltre tre milioni di euro, un milione di euro è servito per pagare i dipendenti. Sul resto, se lo ritiene, indagherà la Procura della Repubblica, il cui intervento è stato sollecitato con un esposto». Non è tutto. «La Corte dei Conti, oltre a disporre indagini per fare chiarezza nei rapporti economici tra Pescantina Servizi ed il Comune, ha ripetutamente evidenziato la scarsa efficienza nella lotta all’evasione fiscale. Da gennaio 2014 a giugno 2015 sono stati recuperati solo settemila euro di Ici-Imu e meno di 100mila di Tari, quando solo per quest’ultima ci sono circa 200mila euro all’anno di mancati incassi. Pescantina Servizi non è mai stata iscritta all’albo delle società di riscossione, pertanto per la riscossione coattiva si doveva appoggiare a società terze con costi per il cittadino che superavano anche il 50 per cento dell’incassato».

Da qui l’operazione di far rientrare le funzioni esercitate da Pescantina Servizi nell’ambito delle competenze comunali. «Questa amministrazione», prosegue Cadura, «ha ritenuto di riportare all’interno degli uffici la gestione ordinaria dei tributi e di cambiare società per quanto riguarda l’ultimo passo del recupero dell’evasione, la cosiddetta riscossione coattiva, con un costo inferiore all’8 per cento. Da un’efficace lotta all’evasione fiscale ci aspettiamo risorse per ridurre le aliquote ai contribuenti onesti».

Sull’impossibilità di mantenere l’occupazione ai tre dipendenti, precisa: «Rimane il rammarico di non essere riusciti a trovare soluzioni lavorative, in alcuni momenti sembravano vicine ma poi non si sono concretizzate. I dipendenti erano stati assunti in Pescantina Servizi per chiamata diretta e non per concorso, nessuna possibilità quindi di essere inseriti in enti o società pubbliche in cui si entra solo per concorso». Il sindaco conclude: «Nonostante la plateale protesta dei dipendenti durante l’ultimo consiglio comunale, in cui ho subito accuse immeritate e gratuite, proseguirò, a lavorare per trovare soluzioni ai problemi occupazionali loro e di tutti i cittadini di Pescantina, con particolare attenzione per situazioni di disagio socioeconomico. L.C.

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